L’amicizia che lega il capo scout della squadra femminile della Roma, Roberto Vichi, all’attuale allenatore, Claudio Ranieri, è storia ‘antica’.
I due si conoscono da cinquant’anni da quando facevano parte, insieme, della Primavera giallorossa, negli anni ’70 e ’80. I due hanno preso strade diverse, che oggi si sono ricongiunte sotto i colori giallorossi della loro amata Roma.
Vichi ha rilasciato un’intervista all’AS Roma, nella quale ripercorre l’amicizia e il percorso professionale suo e del suo amico d’infanzia, Claudio Ranieri. I due, ovviamente, si sono sentiti dopo il rientro di Ranieri e lo scout non ha potuto non sottolineare il suo piacere a “vederlo come allenatore, ma soprattutto nella veste dirigenziale che andrà a ricoprire. Lo merita per tutto quello che ha dato al calcio e soprattutto alla Roma”.
Anche Vichi ha fiducia massima nel progetto Ranieri e nelle sue capacità: “E’ sempre l’uomo giusto, al posto giusto. È serio, onesto, trasparente. Il professionista non sta a me giudicarlo, ci sono i risultati ottenuti nel tempo con qualunque squadra. È bravo, bravissimo, a far rendere al massimo i giocatori che ha a disposizione, motivandoli e trasmettendo loro tranquillità”.
Il percorso da allenatore di Sir Claudio inizia con la proposta di allenare il Pro Cisterna “sono stato io a fare il suo nome – spiega Vichi -. Gli fu proposto di iniziare dalla C1 con la Campania Puteolana. E preferì partire da un livello più alto, noi eravamo in C2, scelta che ovviamente condivisi. Dopo quella parentesi andò al Cagliari e da lì abbiamo assistito alla sua ascesa brillante da allenatore, uno dei pochi italiani ad aver guidato squadre anche in Premier, in Liga e in Ligue 1”.
I due amici sembrano ormai distanti fino a quando “Claudio mi propose nel 2007 come responsabile scouting per il Centro e Sud Italia della Juventus. Per me fu una possibilità lavorativa importantissima, che mi aiutò anche sul piano personale e che mi permise di lasciare la mia attività di assicuratore. La sua esperienza si chiuse dopo due stagioni, nonostante gli ottimi risultati che ottenne. Io ci restai per undici anni, fino a quando mi chiamò la Roma, circa dieci anni fa. Per me fu la chiusura di un cerchio e il coronamento di un sogno”.
Nonostante ancora una volta la vita professionale li abbia allontanati, Claudio e Roberto hanno continuato a mantenere vivo il rapporto di amicizia, ma anche il rapporto professionale. Ognuno ha proseguito il suo percorso, seppure nella consapevolezza di poter contare sul sostegno dell’altro, fino a quando qualche giorno fa è arrivata la notizia del ritorno di Ranieri in panchina. Una notizia accolta con grande entusiasmo dallo scout che, rivolge un solo messaggio pubblico all’amico di sempre: “Forza Roma. Il resto lo sa da solo”.