La Roma si appresta a iniziare un’altra rivoluzione, l’ennesima della sua stagione. Claudio Ranieri debutterà domenica prossima contro il Napoli: per il tecnico romano si tratta della sua terza avventura alla guida dei giallorossi, un primato secondo solo ai quattro ritorni di Liedholm. Per quanto riguarda la gestione societaria, nella speranza che quella sportiva finalmente si riprenda, si tratta però della certificazione di un fallimento senza attenuanti. Fallimento frutto, è evidente, di scelte totalmente sbagliate. Per di più in rapida successione.
Dalla quella di esonerare De Rossi dopo appena quattro giornate – e soprattutto dopo avergli sottoposto un triennale – a quella se vogliamo ancor più incomprensibile di prendere Juric al suo posto. Morale della favola oggi la Roma è un club totalmente allo sbando, con il quarto allenatore cambiato in undici mesi. E che per togliersi dai pasticci ha avuto bisogno, ancora una volta, di scomodare sir Claudio.
Nuovo allenatore della Roma: chi dopo Ranieri
Almeno stavolta tuttavia i Friedkin hanno saputo trarre – finalmente – un insegnamento dai loro sbagli. In una società di calcio servono uomini competenti e profondi conoscitori delle dinamiche del nostro campionato. Tanto più se parliamo di club “viscerali” come la Roma. La decisione allora di spostare a fine stagione Ranieri nella Dirigenza per quanto concerne il lato della consulenza sportiva ci trova favorevolmente d’accordo. Meglio tardi che mai verrebbe da dire.
A lui, come spiegato dalla famiglia americana al momento della sua nomina, spetterà il compito di individuare, di concerto con la società ovviamente, il nuovo allenatore che prenderà il suo posto la prossima stagione sulla panchina giallorossa. Secondo alcune indiscrezioni non è da escludere nemmeno un clamoroso ritorno di De Rossi, ma di questa eventualità al momento ancora non si è parlato coi Friedkin come ammesso dallo stesso Ranieri. In futuro chissà. Anche perché prima c’è una stagione da salvare.
L’Everton come la Roma: guai sportivi in Premier per i Friedkin!
Se dalle nostre parti le cose non vanno bene, anzi, non va meglio in Inghilterra per la facoltosa famiglia americana. Com’è noto i Friedkin sono ad un passo dal formalizzare l’acquisizione dell’Everton. La squadra però, nel frattempo, sta navigando in acque molto più che tempestose. Forse anche a motivo dell’imminente passaggio di mano nella proprietà del club che ha generato incertezza circa il futuro. Sta di fatto che la squadra si trova a ridosso della zona retrocessione con l’allenatore Sean Dyche sempre più in bilico.
La sua posizione dipende anche da quanto ci vorrà per ufficializzare il cambio di Presidenza: secondo le ultime notizie raccolte il tutto potrebbe avvenire entro dicembre o al massimo all’inizio del nuovo anno. Da questo dipenderanno due passaggi fondamentali: la gestione del calciomercato invernale, e l’ultima parola sul tecnico. Vedremo dunque se saranno i Friedkin a decidere o se sarà la proprietà uscente a metterci mano.
Van Nistelrooy all’Everton: lo scenario
In queste ore dall’Inghilterra, in tal senso, si parla di un possibile interesse dei toffees per Van Nistelrooy che bene ha fatto come tecnico ad interim prima dell’arrivo di Amorin. Per l’ex giocatore si tratterebbe della prima esperienza in panchina non avendo ancora ricoperto questo ruolo. Su di lui, ad ogni modo, ci sono anche altri club inglesi, tra cui il Coventry City che starebbe pensando tuttavia anche a Lampard, altro nome accostato ai Friedkin – ma sponda Roma in questo caso – nei giorni scorsi.