Occhi puntati sulla Roma. Non solo dalle squadre avversarie che dall’arrivo di Claudio Ranieri temono una reazione forte della squadra, ma anche da parte di opinionisti e giornalisti che hanno visto nella gestione Friedkin il rischio reale di veder sprofondare lo storico club giallorosso.
Sul cambio di rotta della proprietà texana è intervenuto con un fondo su Tuttosport anche il giornalista Xavier Jacobelli che ha esordito: “La decisione di affidare a Ranieri la guida della Roma è stata la prima cosa giusta che i Friedkin hanno fatto dopo avere commesso una serie di errori sesquipedali, alla radice del loro annus horribilis”.
Proprio in merito all’ingaggio di Sir Claudio evidenzia: “Si spera che il signore di Testaccio venga lasciato libero di lavorare in pace, onde permettergli di riportare in carreggiata una squadra bisognosa prima di tutto di fare pace con se stessa e con una tifoseria che ne ha sopportate abbastanza e ne ha le tasche piene di una proprietà la cui capacità di spesa è inversamente proporzionale alla capacità di capire una volta per tutte che cosa sia la Roma per i suoi tifosi e che cosa rappresentino i suoi tifosi per la Roma”.
Un fatto di difficile comprensione per i Friedkin che “forse hanno finalmente capito cosa vuol dire romanismo, inteso come cuore, passione, condizione dello spirito”. Troppo lunghi e assordanti i silenzi della proprietà che finalmente con Ranieri sembra aver aperto al rinnovo. Il mister testaccino ora deve essere libero di muoversi, ma su questo punto è stato molto chiaro nella conferenza stampa di presentazione parlando di Dybala, ma anche di Angelinho, Hummels, De Rossi e Totti.
Il suo futuro da dirigente della Roma a giugno una volta terminato il ‘risanamento’ della squadra, sembra, in realtà, già un fatto. Le regole da lui imposte sembrano un chiaro segnale di un allenatore che svolge ben oltre la sua funzione di guida tecnica della Magica.