La Roma si affida a Ranieri – per la terza volta nella sua storia – per cercare di risollevare le sorti di una stagione partita malissimo. Ciò comporterà, dal punto di vista della gestione tecnica della squadra, un rimescolamento delle carte in tavola per quanto riguarda le gerarchie nel gruppo. Una specie di seconda rivoluzione dopo quella che c’era già stata a seguito dell’addio traumatico di De Rossi.
Come vi avevamo raccontato nelle scorse settimane il destino di alcuni calciatori alla Roma sembrava segnato. Uno scenario dettato dalle necessità di aggiungere/sostituire alcuni elementi in determinati ruoli e la possibilità di piazzare altrove alcuni esuberi. Tra chi ormai era finito ai margini del progetto (come Hummels) o per altre motivazioni come quelle contrattuali (tipo Zalewski). Indiamoci. Alcune operazioni si faranno a prescindere dal cambio di allenatore (evidente che serva un vice Dovbyk tanto per dirne una), sta di fatto che per altre si dovrà attendere il parere di Ranieri.
Ranieri ripartirà dai senatori
E’ chiaro ad esempio che Ranieri cercherà di recuperare gli elementi storici del gruppo. La rivoluzione iniziata a giugno, quella cioè di puntare su profili giovani a discapito dei “vecchi” (per di più dall’ingaggio pesante), per ora dovrà essere necessariamente stoppata. Intanto si dovranno rimettere le cose a posto sia in campionato che in Europa. Poi si penserà al resto.
Detto questo dunque il nuovo allenatore ripartirà dai vari Cristante, Mancini, e Pellegrini affidandogli la responsabilità di trascinare il gruppo. E lo stesso farà con Dybala. Per loro, sebbene per motivi differenti, si era già iniziato a parlare di un possibile futuro lontano da Roma considerando lo scarso rendimento in campo e un feeling con la tifoseria ai minimi termini. L’esonero di Juric però, ribadiamo, ha rimesso tutto in discussione: specie per chi era sicuro di fare le valigie già a gennaio.
Paredes, addio alla Roma in discussione? Cosa cambia con l’arrivo di Ranieri
E’ il caso questo di Leandro Paredes. Come per Hummels il suo addio nella prossima finestra di mercato con Juric in panchina sarebbe stato praticamente scontato. L’argentino, del resto, pochi giorni fa aveva parlato di un suo possibile ritorno al Boca Juniors, la squadra che più lo sta corteggiando: “Gago? Ancora non mi ha chiamato”, aveva dichiarato il centrocampista. Un segnale più che lampante di chi aspetta soltanto l’inizio delle danze. Del suo ritorno in patria, al di là delle smentite di rito, si parla infatti da tempo.
L’affare converrebbe a tutti: Paredes coronerebbe il sogno di chiudere la sua carriera al Boca; gli xeneizes avrebbero un rinforzo di livello in squadra e la Roma si libererebbe dell’ingaggio ricchissimo di un calciatore ormai 30enne e soprattutto non più indispensabile.
Insomma, il “delitto” (di mercato) perfetto. In queste ore però dall’Argentina rilanciano qualche perplessità che ha messo in allarme i tifosi: secondo TyC Sports infatti il cambio in panchina avrebbe messo momentaneamente in stand-by l’affare proprio perché Ranieri vorrà capire se Paredes possa tornare o meno utile alla causa.
Addio a prescindere dal nuovo allenatore: lo scenario
A nostro avviso tuttavia, al di là di queste considerazioni, la cessione di Paredes avverrà ugualmente. Se non ora comunque a giugno dato che il calciatore è in scadenza a giugno 2025. E pensare ad un rinnovo francamente pare impossibile. La Roma ha fatto capire all’argentino di poter fare a meno di lui considerando il doppio acquisto Koné-Le Fee nell’ultima campagna acquisti.
L’esatto contrario, insomma, rispetto alla stima di cui il calciatore ancora gode in patria. In più c’è stata l’esplosione di Pisilli che ha fatto sprofondare l’argentino in fondo alle gerarchie. Ma è l’aspetto contrattuale a contiuare ad essere dirimente: un trasferimento a gennaio significherebbe per la società dei Friedkin anche monetizzare sul cartellino, oltre a risparmiare più di 4 milioni di euro di stipendio…