Cosa spinge un uomo di 73 anni a rimettersi ancora una volta in gioco? La passione si potrebbe dire. Ma non basta. Claudio Ranieri la Roma ce l’ha nel sangue. E quando lei chiama l’unica risposta possibile è il “sì”. Ieri come oggi. Bentornato allora Mister sebbene ogniqualvolta la vediamo a Trigoria è perché c’è un casino da sistemare. Ma lei questo lo sa benissimo. “Mi hanno chiamato per questo”, come dargli torto? Ranieri, quando è arrivata la chiamata dei Friedkin, non ci ha pensato su due volte.
E la riflessione è durata lo spazio del tempo necessario per andare e tornare da Londra, dove ha avuto luogo il segretissimo incontro tra lui e proprietà. Mercoledì pomeriggio, infine, l’attesa fumata bianca ufficializzata ieri poi dal comunicato ufficiale della Roma. La sua avventura in giallorosso è già iniziata: incontro con il gruppo, saluti, strette di mano, la prima conferenza stampa. Ma anche sorrisi, con chi già conosceva. Adesso però viene la parte più difficile.
Sì perché, romanticismo a parte, Ranieri “l’aggiustatutto” è stato chiamato per riportare ordine nel caos che oggi è la Roma. In campo e fuori, in rigoroso ordine. Anche perché alla società deve pensarci…la società, altrimenti si rifaranno gli stessi errori fatti con De Rossi e Mourinho. Vero, da giugno la questione riguarderà anche lui da vicino perché, come già anticipato nelle ore precedenti al suo annuncio, sir Claudio al termine della stagione lascerà “tuta e giaccone” – stavolta forse sì definitivamente – per seguire le vicende dirigenziali del club. Sempre inerenti alla parte sportiva ma non più sul rettangolo verde bensì da dietro le quinte.
Per questo però ci sarà tempo. La priorità, anzi le priorità, adesso hanno a che fare esclusivamente col campo. La classifica in Serie A è a dir poco orribile e non va certo meglio in Europa. Dunque si ripartirà necessariamente da qui. Due gli obiettivi che dovrà subito perseguire il Mister: ridare un’anima e un’identità precisa alla squadra e soprattutto ricostruire il rapporto con la tifoseria giallorossa mai come adesso ai minimi termini.
Ma questo però non sarà un ostacolo per Ranieri. Come detto lui la Roma la incontra solo quando le cose vanno male. Proprio come nel 2019 quando arrivò per prendere in mano la squadra orfana di Di Francesco. In quella circostanza il tecnico disse una frase che può benissimo essere contestualizzata al presente:
“Con il vento della sud che soffia forte dietro di noi possiamo arrivare ovunque”
Sono passati cinque anni da allora ma la situazione è nuovamente la stessa, anzi perfino peggio. E’ evidente però che gran parte delle residue speranze di salvare una stagione partita malissimo passeranno proprio dalla possibilità di recuperare l’affetto della gente. In che modo? Beh, soltanto Mister Ranieri potrà trovare la via giusta…