La Roma cambia ancora in panchina per provare in qualche modo a cambiare l’inerzia di una stagione iniziata nel peggiore dei modi. Già due gli allenatori cambiati con Ranieri chiamato ancora una volta a interpretare il ruolo di “salvatore della patria“. Stavolta la sua missione sarà però delle più difficile: rivitalizzare un ambiente preda della depressione e soprattutto ricucire uno strappo tra società e tifosi che sembra, ad oggi insanabile. Ma del resto il tecnico è abituato alle sfide che sulla carta sembrano impossibili.
“Mi hanno chiamato per questo”, ha detto ieri all’aeroporto ripartendo alla volta della Capitale dove oggi pomeriggio svolgerà il suo primo allenamento a Trigoria. Certo, sappiamo tutti che la sua non è stata una prima scelta, e probabilmente nemmeno una seconda o una terza. Sono stati talmente tanti i profili sondati dai Friedkin nei giorni scorsi che è davvero complicato stabilire quali siano state ipotesi concrete e quali no. Sicuramente Mancini, Lampard e Montella sono stati vicini: ma alla fine la scelta è ricaduta su Claudio Ranieri.
Invocato da molti, già all’epoca dell’esonero di De Rossi, suggerito evidentemente da qualcuno ai ricchi proprietari americani dopo che la situazione in casa Roma rischiava veramente di farsi esplosiva. Dan e Ryan del resto erano divisi sul profilo giusto da chiamare e l’unico punto in comune era stato trovato su Vincenzo Montella. Che però, per svariati motivi, non è stato possibile mettere sotto contratto. Che fare a quel punto?
Ricordiamo che l’aeroplanino era stato soltanto uno dei tanti nomi come detto accostati alla panchina giallorossa. E quando la proprietà, o chi per loro, ha provato a spingersi oltre il semplice contatto esplorativo, in più di un caso ha ricevuto come risposta un “no”. Da qui la decisione, arrivata nel pomeriggio di martedì, di virare su Ranieri. E il Mister non ci ha pensato su due volte.
Con il sì praticamente in mano, i Friedkin hanno incontrato l’allenatore ex Cagliari in un Hotel londinese per mettere tutto nero su bianco. Ma anche per conoscersi meglio considerando che, da quanto emerso, la famiglia texana non aveva piena contezza di chi fosse il tecnico. Dopodiché Ranieri, giustamente, ha voluto ricevere garanzie e rassicurazioni anche sul futuro del club, considerando, tanto per dirne una, l’assenza dei ruoli Dirigenziali nelle posizioni societarie chiave che ancora permane ad oggi.
Dopodiché, ovviamente, si è parlato anche di progetto tecnico, quantomeno, siamo sicuri, in vista del calciomercato invernale. Del resto alla rosa, allenatori a parte, mancano totalmente giocatori di livello in alcune posizioni. Tutte questioni che, a conti fatti, legittimano la durata del colloquio andato in scena ieri, circa quattro ore in tutto. Prima che nel pomeriggio venisse sciolta ogni riserva. Ma quanto guadagnerà adesso Ranieri alla Roma? E che tipo di contratto gli hanno sottoposto i Friedkin?
Intanto partiamo dalla durata dell’accordo: sette mesi, cioè fino al termine della stagione. Come era stato fatto già per Juric del resto. I Friedkin però avrebbero messo sul piatto la prospettiva futura di passare poi in società, magari in veste di Direttore dell’Area Tecnica per aiutare il club a scegliere l’allenatore della prossima stagione. Chissà se allora potrebbe aprirsi la clamorosa possibilità di rivedere a Trigoria De Rossi. Per questo però ci sarà tempo.
Per quanto riguarda lo stipendio, secondo La Gazzetta dello Sport oggi in edicola oggi, Ranieri andrà a guadagnare circa 1,5 milioni di euro alla Roma. Sempre stando alle informazioni raccolte dalla rosea nel contratto potrebbero tuttavia essere stati inseriti anche dei bonus: e tra le indiscrezioni emerse potrebbe esserci quello della vittoria della Coppa Italia. Ricordiamo che, dal punto di vista degli allenatori, i Friedkin soltanto per la stagione in corso pagheranno la bellezza di 6,5 milioni di stipendi: 3 a De Rossi, 2 a Juric e 1,5 come visto a Ranieri.