Dopo aver sistemato la questione allenatore in casa Roma per i Friedkin è già tempo di guardare oltre. La casella del tecnico è stata riempita, è vero, ma la società è ancora scoperta di tutte le altre posizioni chiave al livello dirigenziale: con quella dell’Amministratore Delegato in testa. Dopodiché, a breve, ci sarà da pensare anche al calciomercato. Vediamo, per quanto riguarda la Roma, se sotto le direttive di Ghisolfi o di un’altra figura.
Dopodiché ci sono altri due capitoli importanti che tengono banco in casa del gruppo americano: lo stadio e la maxi operazione che sta portando la famiglia texana ad acquistare l’Everton. Insomma, tanta carne al fuoco e numerose priorità a cui far fronte: con in più l’ulteriore “pensiero” di una stagione fin qui fallimentare tanto in Italia quanto in Inghilterra.
Entrambe le situazioni, dal punto di vista sportivo e non, sono quindi spinose. Aggiungiamoci pure i dubbi, legittimi, di entrambe le tifoserie è il quadro è completo. Per quanto riguarda il capitolo Premier la fumata bianca è attesa da settimane ma, malgrado il raggiungimento dell’accordo con l’attuale proprietà dei toffees, non è ancora arrivata. Dall’Inghilterra parlano di due tempistiche possibili: entro la fine dell’anno o al massimo a gennaio.
Il che però farà differenza per il club inglese considerando che di mezzo ci sarà – oppure no – un mercato di riparazione da condurre. Indirettamente poi la notizia potrebbe riguardare anche la Roma perché chiaramente se l’Everton non dovesse essere ancora passato definitivamente dei Friedkin in tempo utile per condurre le trattative chiaramente anche le strategia in chiave giallorossa potrebbero essere riviste.
In queste ore intanto è stata rilanciata dal portale Football Insider un’importante indiscrezione. Com’è noto l’accordo per il passaggio di mano dell’Everton costerà al gruppo Friedkin circa 400 milioni di sterline. Si era tuttavia ipotizzato che potessero servire ulteriori apporti extra per rimettere in sesto le casse societarie, eventualità che però sembra essere stata smentita. La situazione finanziaria del club sarebbe infatti migliorata negli ultimi mesi e questa situazione dovrebbe resistere anche qualora l’acquisizione dei toffees dovesse slittare a gennaio.
Conti migliori dunque, grazie a scelte mirate che hanno portato all’abbassamento del monte ingaggi ma anche ad un aumento dei ricavi extra campo. Ricordiamo che la famiglia americana è già creditrice dell’Everton, per via di un prestito da 200 milioni di sterline concesso per estinguere un debito con una società nell’ambito della realizzazione del nuovo stadio. Attualmente, scrive il portale inglese, la società sotto la gestione Moshiri ha maturato debiti complessivi per circa 600 milioni di sterline. Il passaggio al gruppo Friedkin consentirà allora di riordinare il bilancio e di iniziare una nuova pagina societaria.