Deciso il successore di Ivan Juric sulla panchina della Roma. I Friedkin, alla fine, hanno rotto gli indugi e dopo giorni di riflessioni avevano deciso di interrompere il rapporto col tecnico croato al termine della partita col Bologna. Fallito dunque il progetto di rilanciarsi in campionato con l’ex Toro che pure era arrivato a Trigoria coi crismi giusti – secondo la proprietà – per interpretare il ruolo di “traghettatore vincente“. Un controsenso, probabilmente, già in partenza e che poi si è rivelato tale vedendo i risultati in campo.
Eppure un timido accenno di cambio di passo si era intravisto al momento del suo arrivo alla Roma al posto di De Rossi. Ma l’effetto Juric, se così possiamo chiamarlo, si è esaurito quasi subito soprattutto nelle prestazioni e nel gioco più che nei risultati in sé. Adesso, dopo sconfitte brucianti e prove ai limiti della sopportazione (su tutti la sciagurata partita di Firenze), anche lui è stato messo da parte.
Per la Roma dunque prosegue il momento no. Naufragato il progetto Mourinho, i suoi due successori non sono stati in grado di fare meglio. De Rossi prima e Juric poi hanno subito lo stesso destino. E adesso la società si trova nuovamente a dover ripartire da zero. Non solo. L’inizio di stagione così deludente rievoca fantasmi del passato che i romanisti speravano di non rivedere più.
Il tempo per invertire la rotta fortunatamente c’è ancora ma servirà fare decisamente di più rispetto a quanto visto sin qui. E il riferimento non può che andare ai giocatori, top player in testa. Perché se nel calcio, si sa, a pagare è sempre l’allenatore è chiaro che se ne cambi tre in meno di un anno il problema sia da rintracciare anche altrove. Trovare il bandolo della matassa e risollevare un’annata che sembra maledetta: questo il compito affidato al successore di Juric.
Tanti, tantissimi i nomi fatti sin dal triplice fischio di Roma Bologna. O meglio. Già nei giorni precedenti in realtà la proprietà americana aveva iniziato a guardarsi intorno avviando contatti più o meno ufficiali con diversi allenatori, su tutti Roberto Mancini. Eppoi le piste estere: Terzic, Sousa, Rudi Garcia, Lampard. Fino ad arrivare agli Allegri, ai Sarri, senza tralasciare le suggestioni romantiche alla Ranieri.
Alla fine però la scelta della proprietà americana è ricaduta su Claudio Ranieri. Si tratta di un clamoroso ritorno, il terzo peraltro del Mister sulla panchina giallorossa. L’accelerata, improvvisa, è arrivata nella serata di ieri dopo il tentativo – evidentemente non andato a buon fine – con Vincenzo Montella. Ranieri è così volato a Londra per parlare coi Friedkin e mettere nero su bianco il suo accordo con la società.
Poco fa è arrivata la fumata bianca. Ranieri sarà il nuovo allenatore della Roma. Atteso a breve il comunicato ufficiale da parte della società. Accordo fini a giugno 2025 come da noi anticipato ieri sera.
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