Claudio Ranieri è il nuovo allenatore della Roma. Ormai è stato appurato. In giornata, forse a breve, ci sarà l’annuncio da parte della società: i Friedkin, dopo un casting andato avanti per giorni (e attenzione: ben prima di Roma Bologna), hanno deciso di puntare ancora una volta su una figura amata dal popolo giallorosso. E, aggiungiamo noi, mai come in questo caso scelta potrebbe essere stata più azzeccata, specie nel momento in cui arrivare ai big della panchina, seppur liberi, era praticamente impossibile.
Intendiamoci. Non che Ranieri non lo sia, anzi. Ma è chiaro che la scelta è stata dettata molto dalla contingenza del momento, al netto – ancora non lo sappiamo – di chissà quali tentativi fatti con altri allenatori andati a vuoto. Sicuramente contatti ci sono stati con Mancini e anche con Lamprd, fino ad arrivare a Montella, con quest’ultimo dato in pole per sostituire Ivan Juric. Poi in serata la virata definitiva su ‘sir’ Claudio.
E’ chiaro quindi che Claudio Ranieri non sia stata la prima scelta della proprietà americana. Anche perché altrimenti sarebbe stato ingaggiato direttamente domenica essendo libero al momento. La tifoseria però, ve ne abbiamo dato conto anche ieri pomeriggio, non aveva dubbi: era lui il preferito nel momento in cui altre strade erano pressoché irraggiungibili.
Del resto la sua nomina, forse, era l’unica in grado di ridare un minimo appiglio ai Friedkin per ricostruire il rapporto ormai distrutto con la tifoseria. Certo, non sarà impresa facile: ma almeno Ranieri potrà contare sul suo personale blasone per cercare di rimettere a posto le cose. Dopodiché, però, servirà fare un passo ulteriore. Vediamo quale.
Adesso bisogna però essere lucidi. Perché non può bastare l’ingaggio di Ranieri per risolvere, in un sol colpo, tutte le problematiche emerse in questi mesi. I Friedkin, nella gestione societaria, devono cambiare passo. Meno protagonismo, più uomini di calcio e di campo a Trigoria, ruoli e Dirigenti competenti nelle posizioni chiave del club. Per questo la nomina dell’ex Cagliari potrebbe aprire scenari futuri inaspettati.
In pratica la famiglia texana potrebbe tramutare una profonda crisi in una grande opportunità. Quale? Quella di mettere ordine al caos che loro stessi hanno contribuito a creare.
A giugno, cercando ovviamente di finire nel modo più dignitoso possibile questa stagione, si potrebbe pensare di spostare Ranieri in società e prendere un allenatore a cui affidare un progetto tecnico serio e pluriennale. Quello, cioè, che si era provato a fare – a torto o a ragione ma non c’è stato modo di stabilirlo – con Daniele De Rossi. Che sia allora proprio sir Claudio a spalancare le porte nei prossimi mesi ad un clamoroso ritorno di DDR? Chissà.
Lo scenario intanto è stato ventilato in questi minuti da Ilario Di Giovambattista (Radio Radio):
“Retroscena. Fino alle 13.00 di ieri Mister Claudio Ranieri era un allenatore ritiratosi dalle scene ed in attesa di una Nazionale o della AsRoma. E poco dopo l’una di ieri pomeriggio ha ricevuto la convocazione di Dan Friedkin a Londra. Prima di Ranieri la Roma ha parlato con Mancini, Lampard, Montella. Mai cercato Allegri. Con Ranieri prossimo Direttore Tecnico non e’ da escludere anche un ritorno di De Rossi in panchina“