Dopo giorni di trattative, vere o presunte tali, chiamate, sondaggi e chiamate alla fine i Friedkin si sono accorti che la soluzione era lì a portata di mano. Forse la più giusta dall’inizio. Nonostante questo la famiglia texana ha cercato in tutti i modi di raggiungere altri profili: sicuramente Mancini, Lampard, forse pure Garcia, e di certo, ieri, Vincenzo Montella.
Soprattutto l’aeroplanino era l’indiziato numero uno per sostituire Ivan Juric ma i problemi sorti con la Federazione turca hanno spinto Dan e Ryan a virare nel pomeriggio su Claudio Ranieri. In serata, quindi, l’ex allenatore del Cagliari è volato in Inghilterra per incontrare la proprietà della Roma per mettere nero su bianco l’accordo.
Chiaramente adesso, smaltita l’euforia del momento, e in attesa ovviamente del comunicato ufficiale, qualche riflessione però sulla gestione del caso allenatore da parte dei Friedkin vale la pena spenderla. Intanto ciò che viene subito in mente è la parola confusione, che fa rima con diverse cose: improvvisazione, scarsa programmazione, fate voi.
Inevitabilmente infatti non può passare sotto traccia il fatto che Ranieri venga annunciato dopo quattro giorni di vuoto e soprattutto dopo aver cercato, invano, di ingaggiare altri allenatori. Peraltro molto diversi tra loro e con curriculum e anche doti tecniche se vogliamo diametralmente opposte. L’ex Roma, non a caso, rappresenta forse la 4-5 scelta dei Friedkin: e in più è un altro scudo, l’ennesimo per tenere buona la piazza, dopo Mourinho e De Rossi.
Perché nelle scelte pesano anche le modalità. Diverso sarebbe stato il caso, ad esempio, di un annuncio già domenica sera. Ciò avrebbe fatto capire a tutti che dietro a Ranieri c’era un’idea precisa. E non certo un ripiego dell’ultimo minuto come invece poi è andata. Insomma, la proprietà texana ha perso un’altra occasione. Ma almeno stavolta, forse, ha fatto la cosa giusta.
Adesso però che i giochi sembrano chiusi cerchiamo di capire cosa potrebbe apportare Ranieri alla Roma (così disastrata) di oggi. Intanto dal punto di vista del campo l’allenatore può essere considerata una garanzia. Anche perché fare peggio di Juric è francamente impossibile. In più la sua storia parla di lui, specie quella giallorossa. Basterà per riappacificare l’ambiente con la Presidenza? I Friedkin, a questo punto, ci sperano.
Dopodiché c’è un’altra considerazione che può essere fatta. Il ritorno di Ranieri infatti potrebbe essere interpretato anche in chiave futura, oltre cioè i semplici panni di traghettatore che intanto ‘sir’ Claudio dovrà vestire. A giugno, infatti, non è da escludere un suo spostamento in società con un ruolo dirigenziale, magari come Direttore dell’Area tecnica. Questo il pensiero ad esempio del giornalista Ilario Di Giovambattista:
“Claudio Ranieri potrebbe non essere solo un traghettatore. La profonda conoscenza del “mondo Roma” e il grande bagaglio di esperienza internazionale nel Calcio di Mister Ranieri stanno portando Dan Friedkin ad affidargli l’incarico di Direttore Tecnico dopo questa stagione”.