In questo periodo di grande confusione della Roma, c’è nostalgia per il passato. Un passato scritto da Franco Sensi e, a seguire dalla figlia Rossella che ha rilasciato un’intervista, proprio sulla difficile situazione del club giallorosso, alla Gazzetta dello Sport.
La prima domanda che le viene rivolta è probabilmente quella che tutti ci stiamo facendo in queste ore ed è legata all’assenza dei Friedkin. Su questo punto Rossella Sensi nel sottolineare le capacità dei nuovi proprietari della Roma, capaci di risolvere anche problemi finanziari importanti, evidenzia: “Mio padre mi ha insegnato a metterci la faccia, per fare da ombrello alla squadra e a tutti quelli che lavorano nel club”.
Alla richiesta su come affronterebbe la crisi, l’ex presidente della Roma dichiara: “Mi circonderei di professionisti che conoscono il calcio italiano e dei quali ho fiducia”. Per quanto riguarda la scelta di cambiare allenatori la Sensi sottolinea come la sua famiglia non abbia mai fatto scelte del genere, tranne nel caso di Carlos Bianchi che “voleva far vendere Totti”. Anche quando Spalletti decide di andare via la scelta fu fatta “con l’aiuto dei miei dirigenti e si optò per Ranieri, romano e romanista, ideale per gestire quel tipo di spogliatoio”.
E allora torna l’idea di Claudio Ranieri come allenatore in grado di salvare la situazione, ma allo stato attuale delle cose Rossella Sensi risponde: “Dovrei conoscere i giocatori, un aspetto fondamentale per fare la scelta giusta”. E allora si dirotta su De Rossi e a riguardo l’ex presidente della Roma, sembra condividere un pensiero diffuso: “Non lo avrei mandato via dopo quattro partite con un progetto triennale appena iniziato. Diventerà un grande allenatore, ma ora se fossi in lui non tornerei a Roma”. Mentre per una eventuale presenza di Totti nella dirigenza precisa: “Sarebbe un plus per la società. Alla Roma servirebbe una figura del genere”.