All’indomani della sconfitta di Verona tutto tace dalle parti di Trigoria. In tutti i sensi. La tifoseria, letteralmente svuotata da quanto sta accadendo da inizio anno alla squadra e alla società, per la prima volta ha scelto la strada dell’indifferenza e del silenzio per l’appunto. Stamattina infatti, davanti ai cancelli del centro sportivo “Fulvio Bernardini” non si è presentato nessuno.
Nessuna manifestazione di dissenso, nessuna protesta verso calciatori e proprietà. Una scelta di chi, probabilmente, è stanco di dover rincorrere un qualcosa che sta diventando sempre più un’utopia. Alimentando ancor di più paure e preoccupazioni nell’ambiente. Perché neppure dopo Firenze, nonostante l’orario, i tifosi – seppur pochi – si erano tirati indietro dal contestare i protagonisti di quello sfacelo. Oggi invece è andata diversamente.
Esonero Juric: dai Friedkin nessun segnale
Dicevamo di un silenzio assordante da parte dei tifosi romanisti. Lo stesso che, come sempre, accompagna i Friedkin settimana dopo settimana. Anche ora che invece, più che mai, servirebbe la voce della proprietà per rimettere i ‘puntini sulle i” a quanto sta avvenendo nel loro club, Dan e Ryan stanno scegliendo la strada della ‘latitanza’ comunicativa. Per quella della presenza fisica ormai non ci speriamo nemmeno più. E invece nulla, zero, nessun segnale.
Chiaramente, diciamoci la verità, tutti oggi si aspettavano nuovamente l’esonero di Juric. Che però ancora non è arrivato. Sebbene non tutte le colpe di questo avvio disastroso di stagione siano imputabili a lui, l’allenatore sta facendo la propria parte. In negativo ovviamente. Scelte di formazioni discutibili, cambi altrettanto poco sensati e dichiarazioni post-gara che continuano a convincere. Per ora però, da questo punto di vista, tutto tace.
LIVE da Trigoria, allenamento finito
Stamattina il tecnico croato ha svolto regolarmente l’allenamento con la squadra. Con il passare delle ore, inevitabilmente, l’ipotesi di rivederlo in panchina giovedì in Europa League prende sempre più corpo nonostante siano in corso valutazioni su possibili decisioni drastiche. Anche qui.
I Friedkin, c’è da dire, ci hanno abituato a scelte improvvise, dunque il “fattore tempo” – legato in questo caso all’imminente trasferta europea – è relativo nel senso che da questo punto di vista la famiglia americana non si è mai fatta scrupoli a prendere decisioni a sorpresa. I nomi legati al possibile successore di Juric del resto sono tutti sul tavolo. A mancare però è l’elemento più importante: ovvero la volontà dei proprietari, che per ora non è chiara.