Ivan Juric e la Roma, è già finita? Sembra proprio così. Se non oggi, quando? Verrebbe da pensare. Sì perché giovedì, tra mille difficoltà, c’è un’altra partita da preparare: e, per uno strano scherzo del destino, all’Olimpico arriverà il vecchio e più recente passato dell’attuale allenatore. I Friedkin pertanto daranno al tecnico croato la possibilità di affrontare e magari giocarsi il suo futuro proprio contro il ‘suo’ Torino? Chissà, ormai con la proprietà americana è lecito attendersi di tutto.
C’è però un dato di fatto. Il toto allenatore in casa Roma è ripartito a ritmo serrato (si era mai fermato?) dopo la figuraccia rimediata al Franchi. Del resto l’immagine che i giallorossi hanno dato è stata inqualificabile: un gruppo molle, senza grinta né anima, in balia completa di un avversario che, teoricamente, dovrebbe esserti al di sotto. E invece ruoli e parti si sono invertiti. Tanto da rimettere pesantemente in discussione il futuro di Juric a Trigoria.
Come se non bastasse, ma è un film già visto, si è tornato a parlare di presunti screzi all’interno del gruppo tra alcuni calciatori e l’allenatore. Di certo il gesto di due ‘senatori’ quali Cristante e Mancini non è passato inosservato: e la loro decisione di non tornare in panchina nel secondo tempo ha fatto molto rumore, nonostante Capitan Pellegrini nel post gara abbia provato a smorzare un po’ i toni.
Non a caso i retroscena emersi stamattina ci riferiscono di un clima nello spogliatoio letteralmente incandescente, segno che evidentemente qualcosa deve essere successo. Insomma, tutti elementi che, uniti a quanto visto sul campo (e attenzione non parliamo soltanto di risultati), lasciano prefigurare l’ennesimo ribaltone in panchina di questa travagliata stagione. Ragionando su questo filone tuttavia la domanda è sempre la stessa: chi prendere al posto di Juric?
Si perché chiaramente pur volendo far pagare all’allenatore tutti gli sbagli della Roma (e le ragioni sono da ricercare altrove) c’è da capire come evitare di aggiungere un ulteriore passo falso a tutte le decisioni “sballate” prese in queste settimane dai Friedkin. In questo scenario così instabile è chiaro che il ritorno di De Rossi rappresenti ad oggi la via più semplice per sbrogliare la matassa. A patto però che la proprietà decida di spiegare e ammettere pubblicamente di aver commesso un errore nell’esonerarlo, raccontando al contempo cosa sia realmente successo.
Le alternative comunque non mancano: dal nome di spicco – tra suggestioni e qualche pista concretamente percorribile – all’evergreen Claudio Ranieri, uno che da giorni viene dato come papabile (anzi come uno dei più quotati) per succedere proprio a Juric. Ebbene, poco fa è stata rilanciata una clamorosa indiscrezione: il primo e ultimo scenario assieme. Ovvero: De Rossi più Ranieri, con quest’ultimo in veste di uomo di calcio e Dirigente in società.
Secondo quanto ricostruito sarebbe stata questa la richiesta fatta da DDR di fronte alla possibilità di tornare sulla panchina giallorossa. Ricordiamo che, come anticipato ieri sera, l’ex giallorosso sarebbe stato già contattato dalla proprietà (peraltro De Rossi in questo momento è negli USA) e si sarebbe in attesa di una sua risposta; risposta che, a questo punto, sarebbe tuttavia subordinata all’arrivo contestuale di Claudio Ranieri al suo fianco per essere affermativa. Anche quest’ultimo, riferisce sempre l’emittente romana, sarebbe stato contattato dalla proprietà. La situazione resta pertanto in divenire.