Ivan Juric resta in bilico sulla panchina giallorossa? E’ questo il quesito che ormai accompagna ogni partita dell’ex allenatore giallorosso. E’ il destino di ogni tecnico, si dirà. Ma nel suo caso la questione è più complessa. L’esonero di De Rossi, senza tornarci sopra ulteriormente, ha segnato uno spartiacque della stagione romanista aprendo una frattura tra la tifoseria e la proprietà americana che ancora aspetta di essere sanata.
Tutto questo, seppur indirettamente, sta condizionato il cammino di Juric alla Roma chiamato a scrollarsi di dosso quell’etichetta di traghettatore che gli è stata affibbiata sin dal momento del suo insediamento a Trigoria. In campionato l’ex Toro, c’è da dire, era partito abbastanza bene e anche in Coppa (si veda il successo contro la Dinamo Kiev) i giallorossi sono riusciti a far sentire finalmente la loro voce. Ma i “ma” non mancano.
Prestazioni ancora non pienamente soddisfacenti, un gioco (e soprattutto un ritmo) lontano da quanto eravamo abituati a vedere nelle sue squadre, scelte discutibili di formazione, dichiarazioni – specie dopo le sconfitte o i passaggi a vuoto – che non hanno convinto fino in fondo. Con in più l’ombra del suo predecessore e anzi pure di altri candidati. Insomma, uno scenario tutt’altro che idilliaco almeno se visto dall’esterno. Juric però su questo ha sempre tirato dritto, continuando al lavorare a testa alta: del resto alla fine conteranno soltanto i risultati.
Già i risultati. Ad inizio settimana le partite in Europa League e in campionato rispettivamente contro Dinamo e Fiorentina venivano già ritenute decisive ai fini della sua permanenza sulla panchina giallorossa. Uno scenario troppo drastico? Può darsi. Sta di fatto che il successo in coppa, seppur di misura, ha ridato ossigeno ad una squadra che nel torneo non aveva ancora ottenuto la prima vittoria.
Idem per Juric che aveva praticamente dalla sua un solo risultato possibile. Dopodiché, nuovamente, a non convincere è stata la prova nel suo complesso considerando i brividi corsi contro un avversario, la Dinamo, abbastanza modesto e infarcito di riserve.
Arriviamo così alla partita di stasera. La seconda individuata come cruciale per il destino di Juric a Trigoria. Immaginare clamorosi ribaltoni – a prescindere dal risultato finale del match con la Fiorentina – appare per ora altamente improbabile; soprattutto perché si tornerà in campo giovedì e poi subito domenica. Insomma, tempi veramente stretti per ipotizzare l’ennesimo cambio in panchina targato Friedkin.
Della questione Juric si è occupata stamani La Gazzetta dello Sport. Sulla rosea stamani in edicola si leggeva la seguente domanda: “Juric si gioca davvero il futuro nella sfida contro i viola?“. Ecco la risposta:
“Dipende. Nel senso che anche la vittoria contro la Dinamo Kiev non ha convinto, arrivata di misura contro un avversario debole e pieno di riserve. A Firenze la Roma deve fare punti, ma anche una prestazione di livello superiore. Dovesse arrivare invece una sconfitta ogni scenario resterebbe aperto…“