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Tifoso della Roma, si risveglia dal coma e pensa di essere negli anni ’80: non sa chi è Totti

Una storia da cui potrebbe essere tratto un libro o un film, quella di Luciano che ha perso 40 anni di memoria.

Luciano D’Adamo nel 2019 ha poco più di 60 anni, un incidente stradale lo fa entrare in coma per un periodo di tempo in cui si cancellano i ricordi di gran parte della sua vita.

Una tragedia che non ha avuto risarcimento poiché il pirata della strada che lo ha investito in via delle Fornaci a Roma, non è mai stato rintracciato e chissà se ora starà leggendo la storia di quest’uomo che ha dovuto ricominciare a scrivere la sua vita daccapo.

Luciano, nel giorno del suo risveglio dal coma era convinto di avere 24 anni e non 63, di vivere insieme ai suoi genitori e di essere fidanzato con una ragazza di 19 anni che avrebbe sposato di lì a poco.

Quando si è svegliato, ha dettato a memoria il numero di casa dei suoi genitori e subito si è presentata nella stanza di ospedale un’anziana donna, poco dopo è arrivato un ragazzo di 35 anni che diceva di essere suo figlio. Com’è possibile che ho un figlio e che è più grande di me?, ha domandato l’uomo.

Poi nella stanza ha fatto ingresso una donna che si presenta come sua moglie: “Non è possibile io sono fidanzato con una ragazza di 19 anni, ci dobbiamo sposare tra 4 mesi: questa donna avrà quasi 60 anni!”.

Le sorprese per Luciano non finiscono qui, arriva il momento in cui si dirige in bagno e si vede allo specchio: lì si spaventa, cade nello sconforto, grida disperato, si rende conto che la figura riflessa non è quella di un giovane ragazzo che ha ancora tutta la vita davanti ma di un uomo di mezza età con i capelli ingrigiti.

Inevitabile l’intervento di un team di psicologi che lo aiuteranno a ricostruire tutta la sua vita: l’incidente non era avvenuto nel 1980 ma nel 2019, quella donna poi l’ha sposata, il mondo è cambiato, si è evoluto, la Roma ha vinto due scudetti e l’Italia è diventata due volte campione del mondo, c’è stato l’avvento di Berlusconi, Tangentopoli, l’11 settembre e la sua squadra del cuore ha visto nascere e sfiorire la carriera del più forte giocatore che abbia mai avuto: ma lui che non si perdeva neanche una partita della Roma, Francesco Totti non sa neanche chi è.

Dopo aver seguito una cura sono affiorati dei ricordi parziali, dei flash, immagini che però non saprebbe circostanziare nel tempo e non riuscirebbe a spiegarli.

Uno di questi riguardava proprio lo stori co capitano giallorosso: “Non l’ho conosciuto. Ma questo Francesco Totti mi è venuto in mente… Non sapevo chi fosse, ma mi è venuto in mente un suo calcio di rigore. L’ho spiegato a casa. Non sapevo che lui fosse della Roma. Nel mio ricordo aveva la maglia della Nazionale e faceva questo cucchiaio… C’erano i miei figli e mi hanno spiegato del cucchiaio di Totti. Io a quel punto ho detto: ‘Chi è Totti?!'”.

E se si aspettava una Roma migliore in questi 40 anni, risponde: “Due Scudetti li abbiamo vinti in quei quarant’anni… Speravo che fossero di più. Ma se non potevo godermeli… Non cambiava tanto! Potevamo anche vincerne dieci; ma se non te li godi, che cosa ci fai? Speriamo di vincerli adesso!”.

Oggi Luciano lavora nella manutenzione di una scuola, si rapporta ogni giorno con i giovani, quelli che pensa siano più o meno suoi coetanei: nel frattempo sta cercando di ricostruire la sua vita e i legami con i suoi famigliari ma adesso quei 39 anni di vita non glieli ridarà più indietro nessuno.

Melissa Landolina
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Melissa Landolina