Non è un momento facile per la squadra giallorossa. L’inizio di campionato è stato tutt’altro che positivo e la squadra continua a palesare tutti i suoi limiti dovuti anche, c’è da dire, ad un’errata costruzione della rosa. Alcuni ruoli sono scoperti, altri mal assortiti.
Non a caso per gennaio le priorità del calciomercato per la Roma dovranno essere essenzialmente due: l’esterno di fascia, meglio se intercambiabile, e soprattutto la riserva di Artem Dovbyk. E’ evidente infatti che i problemi principali del gruppo siano al livello realizzativo: a parte il bomber ucraino tra i giallorossi non segna nessuno. Pellegrini è ancora a secco così come Soulè. Dybala ha fatto un solo gol, peraltro su rigore. Insomma, servono alternative e pure alla svelta.
La questione realizzativa è primaria a Trigoria. Intanto dovrà essere l’allenatore a cercare soluzioni interne che vadano oltre la sostituzione “uomo con uomo“; in effetti quello offensivo, a parte il vice-Dovbyk come detto, è il reparto più nutrito in questo momento in casa giallorossa. Baldanzi, Soulé, Pellegrini e Dybala, senza dimenticarci El Shaarawy, rappresentano senza dubbio un parco attaccanti di ottimo livello.
Eppure, ripetiamo, i gol non arrivano. Evidentemente allora il problema va risolto a monte, cioè nell’impostazione generale di gioco. Dopodiché, chiaramente, c’è un ruolo palesemente scoperto là davanti: che è per l’appunto quello della punta centrale di riserva.
In partite come quella contro l’Inter ad esempio avere a disposizione un attaccante fresco in grado di subentrare, e perché no, affiancare proprio Dovbyk (costretto sempre a battagliare da solo contro le difese avversarie per 90′), avrebbe potuto significare aumentare le chance di recuperare la partita. Va da sé dunque che in questa posizione Ghisolfi sarà chiamato a intervenire tra poco meno di due mesi.
A tal proposito, come vi stiamo raccontando in questi giorni, diverse sono le candidature al vaglio. C’è la pista della Serie A ad esempio, che porta in questo caso a Milan Djuric. Anche dall’estero tuttavia non mancano i rumors di mercato: nel taccuino di Ghisolfi – ma non solo come vedremo – c’è finito soprattutto l’ex Udinese Beto.
Il calciatore com’è noto oltre manica sta incontrando diverse difficoltà. Di certo non è riuscito a ripetere i numeri, sensazionali, fatti registrare in Serie A. E questo è un primo fattore: il ritorno in Italia potrebbe rappresentare l’opportunità per lui di rilanciarsi sfruttando un campionato che conosce a menadito. In tal senso ci sono due squadre sulle sue tracce per gennaio: la Roma come visto ma anche la Juventus, che per il ruolo di attaccante di ricambio si trova nelle stesse condizioni dei giallorossi. Anzi forse perfino peggio. Milik è ancora out e Thiago Motta di fatto non ha alcuna alternativa mentre a Trigoria c’è ancora Shomurodov. Per gennaio dunque si profila un bel duello di mercato tra i due club. Non solo però.
Sì perché legato a doppio fila alla vicenda Beto c’è quella del compagno di squadra Dominic Calvert-Lewin: lui è l’attaccante titolare dei toffees ma il suo contratto scadrà a giugno e non è stato ancora rinnovato. Va da sé dunque che una sua eventuale permanenza futura (ma servirà un’offerta da urlo) spingerebbe l’ex Udinese più lontano dall’Inghilterra; viceversa il mancato rinnovo dell’accordo, e con l’altra punta fuori per infortunio (Borja, ndr), spingerebbe la società inglese a riflettere bene circa il futuro di Beto. Insomma, un intreccio di calciomercato il cui esito ad oggi è imprevedibile.
Ricordiamo che allo scenario sopra descritto se ne aggiunge anche un altro, che rappresenterebbe la classica via di mezzo. Già nei giorni scorsi si è parlato infatti di una possibile richiesta di Giuntoli per l’attaccante in prestito per sei mesi, cioè da gennaio fino a giugno. In questo modo ogni discorso definitivo, tanto in casa Everton quanto a Torino, sarebbe rimandato in estate; accontentando però tutti nel frattempo: i toffees che avrebbero l’opportunità di non svalutare il proprio attaccante; la Juve che avrebbe il suo vice-Vlahovic. Ghisolfi è quindi avvisato.