È stato dato in prestito dalla Roma alla Espanyol, il 24enne Marash Kumbulla e ora sembra davvero riuscire ad esprimersi al meglio.
Il difensore albanese ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport nella quale emerge la sua amarezza per il periodo di permanenza in maglia giallorossa. Un anno e mezzo nel quale ammette di non essere riuscito a dimostrare il suo potenziale. Tanto da essere consapevole di non essere neanche ricordato dai tifosi romanisti come un calciatore.
Alza la testa, però, Kumbulla specificando di avere abbastanza autostima da proseguire il suo percorso. D’altro canto sapeva anche che era solo una questione di tempo. “Ora sono tornato meglio di quanto mi acquistò la Roma, perché ho più esperienza e maturità.
Analizza, comunque, la sua esperienza tra le fila della Roma e lo fa alla luce delle difficoltà che lo hanno accompagnato, ritenendo che tutto sarebbe dipeso dal fatto che “ho bisogno di essere al top fisicamente” e la lesione al crociato anteriore del ginocchio destro sicuramente non lo aiutato anche quando il club capitolino lo ha dato in prestito al Sassuolo “quando venivo dall’infortunio e non sono riuscito a esprimermi al massimo”.
Un periodo nero che il difensore della squadra spagnola sembra essersi buttato alle spalle, non dimenticando neanche i momenti belli trascorsi nella con la maglia giallorossa: “Il gol alla Real Sociedad in Europa League”. D’altro canto, anche a distanza di tempo ricorda anche il più brutto, nella gara contro il Sassuolo, in cui ha dato un calcio a Berardi, ma ora chiarisce: “E’ stato un gesto istintivo del quale mi sono pentito subito. Ma, ormai, era troppo tardi”. Per quanto non dimentichi nulla di quanto passato il difensore è ora proiettato verso il futuro e, a stretto giro, uno dei suoi obiettivi principali è “la salvezza con l’Espanyol”.