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Interviste

Juric: “Mi sento in paradiso, altro che precario! Pellegrini? Si muove da dio”

Il tecnico giallorosso ha parlato al Corriere dello Sport concedendo una lunga intervista: ecco le sue dichiarazioni

Lunga intervista a Ivan Juric alla vigilia dell’importante match di domenica sera contro l’Inter. La sua Roma è attesa alla “prova del 9” e sin dal prossimo impegno dovranno arrivare risposte concrete dal campo; paradossalmente in campionato, nonostante la partenza tutt’altro che esaltante, i giallorossi vengono da due vittorie e un pareggio (quello di Monza ma tra mille polemiche), nonostante le prestazioni non siano sempre state all’altezza della situazione.

Ora però il mantra dovrà essere uno solo: vietato sbagliare. Dal punto di vista delle sensazioni percepite in merito alle dichiarazioni rilasciate dall’allenatore traspare molto più che un sentimento di positività. Forse anche troppo leggendo alcuni passaggi.

Magari è soltanto un modo per tenere alto l’umore della squadra e fare quadrato per far fronte a ciò che accade all’esterno, specie con la tifoseria (che è pronta nel weekend a protestare nuovamente). Juric di questo però sembra non preoccuparsene, anzi. E indica la rotta da seguire.

Intervista a Ivan Juric

Si parte allora dal momento personale che l’allenatore sta vivendo sulla panchina giallorossa. Nonostante i discreti risultati ottenuti sin qui permane un senso di incertezza sul suo futuro romanista. L’ombra di De Rossi, infatti, sembra sempre in agguato. Juric però sostiene, dal canto suo, di non badare a questo e di sentirsi “in paradiso”.

Si dice ovviamente consapevole del clima che si respira all’interno “ma si professa concentrato sul lavoro, che è entusiasmante” e di avere soltanto “sensazioni positive“. Come abbiamo ripetuto più volte l’allenatore, lui più di altri, ha solo un modo per garantirsi la permanenza a Roma: quella di vincere e convincere.

“Sono sicuro che con i risultati le cose cambieranno anche all’esterno, sento il calore dei tifosi ad ogni passo”.

La protesta della tifoseria: le parole di Juric

Si passa quindi ad approfondire la questione tifoseria. Come detto per domenica è prevista una nuova iniziativa. Juric tuttavia ribadisce di non volersi fare “contaminare dalla negatività“. Nuovamente la strada tracciata è solo quella del lavoro. Nulla di più.

“Sono concentrato su questo, mi interessa solo preparare la partita contro l’Inter, non voglio parlare di altre faccende o dinamiche”.

Il calcio di Juric e l’ispirazione a Gasperini

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico si torna su un tema emerso sin dal momento del suo insediamento a Trigoria; la rosa della Roma infatti, almeno per ora, non sembra adatta al calcio che Juric ha sempre fatto vedere incentrato su ritmi e intensità. L’ex Torino tuttavia non la pensa così.

«Se andiamo a vedere il Torino, non aveva la cilindrata per arrivare alla fine con gli stessi punti del Napoli. Qui la cilindrata c’è, sia dietro che al centro, penso a Koné e Pisilli che possiedono un grande talento”

Elfsborg: i motivi dietro a quella sconfitta

Un altro tema affrontato è quello della famosa partita contro l’Elfsborg al termine della quale, nonostante una prestazione da dimenticare (così come il risultato finale), Juric si era detto soddisfatto della prova e anzi di aver notato pure dei netti segnali di crescita.

Rimasi sorpreso quando a Elfsborg ti dichiarasti soddisfatto della prestazione a parlasti di crescita. Io la trovai una prova inaccettabile. Chiede il giornalista. L’allenatore però non ha cambiato la sua versione.

“In tutta sincerità quella sera volli vedere in azione tutta la rosa, capire su chi contare, il tempo non è tanto e per me è importante. Penso che abbiamo fatto tante cose buone. La sconfitta non è accettabile, ne sono consapevole, ma la squadra è riuscita a muoversi bene”.

Juric parla ancora di una certa imprecisione quella sera specie “negli ultimi metri, con tante palle gol sprecate, abbiamo preso solo una traversa”. Quindi affronta il tema delle ripartenze subite in quella occasione, che per la verità sono state un po’ il punto debole della sua Roma fino a questo momento.

“Lì il lato negativo sono state le ripartenze che abbiamo subito. Un difetto che deriva dalle posizioni dei centrocampisti, ma sono cose che si possono aggiustare, ci posso lavorare”.

Juric su Pisilli

Si entra nei casi specifici di alcuni giocatori. Ecco le parole di Juric su Pisilli.

Ti innamori in poco tempo. Ha un talento che finora non avevo mai riscontrato in ragazzi così giovani. Ha primo controllo, percezione delle cose, tecnica. Se continua così, lavorando senza montarsi troppo, avrà una grande carriera”.

Pellegrini e Dybala

C’è spazio anche per alcune note dolenti. Pellegrini e Dybala, seppur per ragioni differenti, possono essere considerati i veri flop di questo inizio di stagione per i giallorossi.

Su Pellegrini Juric dice:

«Pellegrini nelle ultime partite ha avuto 6-7 palle-gol. Cosa vuol dire? Che si muove da Dio, che sta bene, che corre tanto, che ha uno spirito fantastico e non si nasconde. Può essere un momento negativo, il suo, anche in Nazionale ogni cosa che prova gli va storta”.

Su Dybala invece dichiara:

“Vogliamo evitare le ricadute e gestirlo bene, ci siamo presi dei giorni per farlo. Quando Paulo gioca è una meraviglia, dobbiamo metterlo a posto, non come negli anni passati, vogliamo trovare una continuità con lui, magari non giocherà tutte le partite, ma l’obiettivo è aggiustarlo dal punto di vista muscolare”.

Juric sui Friedkin: “Ci sentiamo”

All’allenatore giallorosso viene chiesto anche un passaggio sul rapporto tra lui e i Friedkin.

“Ci sentiamo? Sì, ci scambiamo messaggi. Per parte mia, lo ripeto, sono in paradiso. Condividiamo tutto, ho uno staff eccellente, nel recupero dei giocatori siamo a livelli top, abbiamo condizioni top”. 

L’allenatore della Roma: “Io precario? No”

In chiusura si ritorna sul senso di precarietà che, almeno dall’esterno, continua a vedersi attorno alla sua figura. Juric tuttavia ribadisce ancora.

«Io precario? No, quello arriva da fuori, da dentro analizziamo bene le cose, so che l’ambiente è così, la pressione è questa, ma non mi tocca proprio. Io sento grandissima fiducia da parte di tutti».

Luca Mugnaioli
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Luca Mugnaioli