L’ex giocatore di Roma e Milan, Cafù, è intervenuto al Festival dello Sport che si è tenuto a Trento rilasciando alcune dichiarazioni piccate e sorprendenti, non solo inerenti alla sua carriera da calciatore ma anche sul calcio attuale facendo previsioni che hanno fatto sognare i tifosi giallorossi.
Soprannominato ‘pendolino‘, Cafù ha giocato nelle file romaniste negli anni d’oro che hanno portato all’ultimo scudetto giallorosso. In riferimento a quelle stagioni ha riservato parole al miele per gli allenatori che lo hanno accompagnato in quegli anni.
“Ho avuto allenatori bravi, che mi hanno aiutato e hanno capito che potevo diventare un giocatore. Dovevo andare al Parma, poi Zeman mi volle alla Roma. Gli piacevo perché correvo tanto, con Zeman si corre… E poi lì ho vinto lo scudetto nel 2001. È stato bellissimo, vincere lo scudetto a Roma è diverso“.
E ancora: “Capello mi ha detto che sono un extraterrestre? Detto da lui è un grande complimento, avevamo un grande rapporto. E ci confrontavamo su tutto, anche sulla posizione tattica in campo”.
In questo periodo è molto accesa la contestazione dei tifosi della Roma nei confronti dei Friedkin e si fa spesso il confronto con quello che è considerato l’ultimo vero grande presidente romanista, prima che gli affari e il Dio denaro prendessero il sopravvento, stiamo parlando di Franco Sensi, patron che Cafù ha conosciuto bene:
“Sensi amava la Roma in una maniera incredibile, era un presidente diverso dagli altri. Sono molto grato a lui”.
In riferimento alla stagione attuale, l’ex difensore brasiliano fa una previsione che spiazza ogni pronostico, soprattutto data la situazione attuale in fatto di risultati in casa Roma: “La Roma vincerà lo Scudetto e il Milan la Champions League” e per quanto riguarda i rossoneri aggiunge: “Emerson Royal è un grandissimo giocatore: mi fido del Milan. Altrimenti non lo avrebbero preso…”.
Infine, non ha potuto che esprimere un giudizio in riferimento al tema caldo di questi mesi ossia l’esonero di De Rossi: “De Rossi avrebbe meritato più tempo, aveva iniziato un lavoro con i ragazzi: un allenatore giovane ha bisogno di tempo…”.