Roma-Juric, avanti sì ma…Non si è ancora risolta del tutto la questione allenatore in casa giallorossa. L’onda lunga del pasticcio dell’esonero di De Rossi tiene ancora banco a Trigoria sebbene al momento l’attualità romanista sia ovviamente legata all’allenatore che ne ha preso il posto. Se è vero tuttavia che un tecnico è sempre legato ai risultati che ottiene, sembrerebbe che Juric lo sia più di altri considerando che l’ombra del suo predecessore è più che mai viva.
Non a caso, prima di Monza, già si parlava di un possibile ribaltone in caso di risultato non positivo, specie dopo quanto accaduto in Europa League. Alla fine però, forse quasi fortunatamente dal punto di vista del tecnico croato, l’attenzione mediatica se l’è presa tutta il rigore – sacrosanto – non fischiato a Baldanzi, che ha fatto scivolare in secondo piano l’esito della partita. Alla ripresa del campionato però sarà tutt’altra storia.
Dopo la sosta infatti i giallorossi saranno chiamati ad un ciclo piuttosto impegnativo. Subito l’Inter, quindi l’Europa League (c’è la Dinamo Kiev), poi la trasferta a Firenze e infine il Torino in casa. Quattro partite da qui a fine ottobre per capire se la mossa Juric sia stata o meno quella vincente. A nostro avviso la Roma dovrà puntare a questo obiettivo, se no sarà dura. Tanto in A quanto in Europa.
Altrimenti, come scrive Repubblica stamani, non è da escludere la richiamata di DDR. Che avrebbe del clamoroso ovviamente. L’ex tecnico giallorosso, non a caso, avrebbe capito che potrebbe tornare sulla panchina anche se magari non subito; dunque resta in allerta. E Juric? Al momento non è a rischio ma lo dicevamo prima: quando hai un’ombra che ti segue a distanza l’unica soluzioni che hai è quella di correre più veloce. Calcisticamente significa soltanto una cosa: vincere e convincere, allontanando tutti i fantasmi.