Ivan Juric - (RomaForever.it)
Roma al lavoro per prepararsi al meglio in vista della ripresa del campionato dopo la sosta per le Nazionali. Ottobre, in questo senso, sarà un mese spartiacque per i giallorossi: dopo un avvio non esaltante la cura Juric, quantomeno, ha riportato linfa vitale in campionato, sebbene il mezzo passo falso contro il Monza, rigore su Baldanzi a parte, abbia un po’ frenato la rincorsa romanista iniziata nelle due precedenti giornate.
Meno certezze, semmai, sono arrivate dal punto di vista dell’identità di gioco, perché anche quando la squadra ha ottenuto la vittoria (come contro il Venezia ad esempio) le prestazioni non hanno mai convinto fino in fondo. Per non parlare di quanto fatto vedere in campo internazionale.
Insomma, su questo, dunque, si attendono le maggiori risposte dal tecnico ex Toro, chiamato a dimostrare di essere all’altezza del ruolo che la società dei Friedkin gli ha affidato. Nonostante le attenuanti – a partire dal modo in cui è stata costruita questa Roma – non gli manchino. Ad ogni modo, come sempre, sarà il campo a parlare perché il calendario non concede sconti né alibi. Vediamo dunque quali impegni attenderanno i giallorossi alla ripresa dopo la sosta.
Si parte il 20 ottobre con il posticipo dell’ottava giornata alle 20.45 quando all’Olimpico arriverà l’Inter. Dopodiché, quattro giorni dopo, sarà la volta della Dynamo Kiev in Europa League (alle 18.45, ndr), sfida che sarà già quasi decisiva dopo il solo punto raccolto nelle prime due gare tra Bilbao ed Elfosborg. E ancora.
Scorrendo il calendario, l’impegno successivo è fissato per domenica 27 ottobre, fuori casa contro la Fiorentina, prima del match contro il Torino nuovamente in casa nel turno infrasettimanale del 31 ottobre. Ma quanti punti dovrà fare la Roma di Juric in queste quattro giornate tra campionato e coppa? A nostro avviso, considerando la falsa partenza sia in Serie A che in EL, almeno dieci. Tradotto: si dovrà lasciare libero lo slot della vittoria al massimo contro i nerazzurri di Inzaghi vincendo però a quel punto, quasi obbligatoriamente, le altre tre.