L'intervista a Totti - (RomaForever.it)
Francesco Totti è tornato a parlare pubblicamente ma stavolta soltanto di calcio. E visti i recenti precedenti, forse è meglio così verrebbe da pensare. Stavolta infatti non si è parlato né di De Rossi, né di quanto successo nei giorni scorsi a Trigoria. Ma solo di Roma, la sua Roma per di più. Dal suo gol più bello – “sapete che ancora non ho deciso?“, ha detto il Pupone – ad alcuni aneddoti legati alla sua carriera, fino a tornare sulla famosa sua frase “ora ho paura“, pronunciata in occasione del ritiro dal calcio giocato e diventata celebre.
Nel corso dell’intervista Totti si è soffermato anche sugli allenatori avuti nel corso degli anni in giallorosso – Zeman è stato uno di quelli menzionati dall’ex attaccante romanista – ed ha risposto infine alle domande dei tifosi raccolte dalla piattaforma con la quale il Capitano collabora da qualche tempo. Interessante anche lo scambio di battute con Carlo Zampa, mitico speaker giallorosso, e Marco Delvecchio, amico di lunga data nonché compagno di squadra di Totti.
“Adesso ho paura, e continuo ad averne“, ripartiamo da qui. “Era una frase che ho detto durante la mia ultima partita” – ha detto Totti – “L’ho sentita, l’ho pensata e la penso veramente. Noi professionisti dopo anni abbiamo timore a lasciare questo sport. Perché quando lasci una cosa che conosci non sai mai quello che trovi“.
L’emozione ritorna quando il Pupone ricorda l’incrocio con Maradona, quando decise di lasciargli la fascia di Capitano (“era doveroso che la indossasse lui, per me era il numero uno al mondo“), oppure la famosa doppietta nel derby ricordata forse più per il famoso selfie che non per i gol in sé.
Questa una delle domande rivolte all’ex campione dai fan. “Ancora non lo so“, ha scherzato Totti. “Però ne ho due in mente: quello contro la Samp al volo e il pallonetto contro l’Inter a Milano. Devo ancora decidere, sono due gol bellissimi ma diversi. Quindi non è facile scegliere“, ha ammesso il Capitano.
Come detto si è parlato anche di allenatori. Totti alla Roma, in 25 anni, ne ha avuti diversi, tra cui Capello e Spalletti tanto per citarne due. Il Pupone sottolinea di come “ognuno abbia contribuito a lasciargli un’impronta importante” ma nel momento di isolare un nome il suo ricordo va a Zeman:
“Non posso non menzionarlo. Mi ha cresciuto tatticamente e fisicamente”
Si chiude con una domanda interessante: c’è qualcosa che hai fatto nella tua carriera che non rifaresti? Un po’ a sorpresa Totti ha ammesso:
“Se potessi tornare indietro non farei il gesto brutto a Balotelli. Il rispetto e l’agonismo per l’avversario sono importanti e bisogna dare il giusto esempio ai ragazzi che vogliono seguire la carriera sportiva”