Florent Ghisolfi, Lina Souloukou, Francois Modesto. E mettiamoci dentro anche De Rossi. Sono questi tutti i nomi che hanno segnato la storia recente giallorossa in queste turbolenti settimane. Del resto la gestione del club da parte dei Friedkin negli ultimi mesi è stata a dir poco schizofrenica (e purtroppo non sembrerebbe nemmeno essere finita qui): perfino a distanza di tempo ancora non si riesce a capire cosa sia successo dentro Trigoria, con verità contrastanti e ricostruzioni opposte. Di fatto, è evidente, qualcosa ha fatto cortocircuito complicando oltremodo il percorso di rifondazione inizio a fine campionato scorso.
Ebbene, in tutta la storia, c’è un primo tassello di cui si parla meno ma che, probabilmente, ha segnato “l’inizio della fine” provocando frizioni nella struttura dirigenziale giallorossa. Stiamo parlando in questo caso della nomina di Florent Ghisolfi quale nuovo Direttore dell’area tecnica romanista. Non è un mistero infatti che l’ex CEO Lina Souloukou avesse individuato in un altro profilo il nome su cui costruire la nuova Roma. Poi però la scelta – non sua chiaramente – è andata su Ghisolfi.
Oggi, in vista di Monza Roma, si è tornati sull’argomento. Sì perché Francois Modesto, ovvero il Dirigente messo nel mirino a suo tempo dalla Souloukou, attualmente ricopre ancora il medesimo incarico che avrebbe avuto a Trigoria ma con i brianzoli, avversari nel pomeriggio dei giallorossi.
Ma perché la trattativa con i Friedkin allora è saltata? E perché la famiglia americana alla fine ha preferito virare all’ultimo su Ghisolfi? Questi gli interrogativi rimasti a tutt’oggi irrisolti. La domanda allora è stata posta a un giornalista vicino all’ambiente biancorosso per cercare di capire se, da quelle parti, qualcosa in più come retroscena fosse arrivato.
“Modesto è un grande conoscitore del mercato estero e ha diversi contatti importanti con Dirigenti di altri paesi“, ha spiegato a TMW a questo proposito Marco Este. “Devo dire che lui non entra in molte trattative perché solitamente si muove Adriano Galliani. Tuttavia il suo apporto è di aiuto per la ricerca dello scouting”.
“Il suo passaggio alla Roma sembrava cosa fatta” – ha ammesso il cronista – “poi qualcosa si è interrotto”. Sui reali motivi del suo mancato approdo a Trigoria però conclude:
“Diciamo che una spiegazione vera e propria non c’è mai stata”
La storia è nota. I Friedkin alla fine hanno scelto alla fine Ghisolfi non seguendo di fatto le indicazioni della propria CEO che aveva collaborato peraltro con Modesto all’Olympiakos. Non dimenticando inoltre che sempre la greca avrebbe voluto sulla panchina Palladino (oggi alla Fiorentina, ndr) anziché De Rossi. In quei giorni, dunque, va ricercato l’inizio della fine del rapporto coi Friedkin sfociato infine nella pessima gestione del caso DDR. Sulla vicenda Modesto però il mistero ancora resta.