Esonero De Rossi, dopo tanti giorni continuano ad arrivare rivelazioni e pareri sulla decisione dei Friedkin: l’ultimo commento è sorprendente.
Daniele De Rossi, lo scorso gennaio, è diventato il nuovo allenatore della Roma: “Capitan Futuro” (questo il suo celebre soprannome, che divenne effettivamente capitano dopo il ritiro di Totti) ebbe il compito duro di sostituire José Mourinho. Lo special One, a causa di risultati di certo non entusiasmanti, fu allontanato dai Friedkin. Con il romano in panchina, la squadra ha mostrato un gioco diverso e ha accarezzato il sogno Champions League: i giallorossi, tuttavia, non hanno raggiunto il Bologna in classifica e hanno quindi perso il treno per la principale competizione europea.
Nonostante ciò, il club ha deciso di rinnovare il suo contratto fino al 2027: De Rossi ha lavorato senza sosta per tutta l’estate per costruire un qualcosa di importante. Le prime quattro partite in campionato sono state da incubo: Dybala e compagni hanno raccolto tre pareggi e una sconfitta, perdendo dolorosamente in casa contro l’Empoli. Nonostante l’andamento di certo non esaltante, la situazione in classifica non era disastrosa: nessuna squadra aveva brillato in quel range di partite. Il club, invece, ha deciso di esonerarlo per chiamare al suo posto Ivan Juric. In giornata, è arrivato l’ennesimo commento sulla vicenda: volano ancora parole di fuoco dopo tante settimane.
Vincent Candela, pizzicato dai giornalisti dopo la finale della Mediolanum Padel Cup, ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui ha parlato della Roma. Come al solito, l’ex calciatore giallorosso esamina il tutto con lucidità. “L’avvio a singhiozzi non dipende da Juric, né da De Rossi che è stato in panchine per pochissime partite. Serve tempo per costruire qualcosa che abbia buone fondamenta e a me spiace per il modo in cui è stato mandato via De Rossi“.
Ancora una volta, il francese ha spiegato il suo punto di vista sull’esonero. “Bisognava lasciargli più tempo e di certo non è Juric che può cambiare tutto in due settimane. La società deve fare una riflessione e cambiare un po’ di cose. Non vinciamo ogni anno ma la Roma è sempre la Roma. Ci sono stati un po’ di problemi, la vicenda di Dybala per esempio, oppure qualche giocatore che doveva arrivare e non è arrivato. Tutto questo alla lunga pesa sui giocatori, sul gruppo, sull’allenatore. Bisogna essere chiari”.