Con la sentenza emessa nella giornata odierna, la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha censurato alcune norme dei regolamenti FIFA sul calciomercato che, secondo i giudici dell’Ue, violerebbero apertamente il diritto comunitario.
La vicenda
Tutto è partito dal caso di Lassana Diarrà, il giocatore francese che decise autonomamente di rescindere il contratto che lo legava al Lokomotiv Mosca, facendone cessare gli effetti con tre anni di anticipo.
Era l’agosto del 2014 e la vicenda diede vita ad un lungo contenzioso che si è chiuso oggi con la sentenza emessa dalla Corte di Giustizia Ue che potrebbe infliggere un duro colpo ai club e rivoluzionare il calciomercato.
Secondo la Lokomotiv, infatti, il giocatore aveva rescisso senza “giusta causa”, e per questo aveva pretesto il pagamento di 20 milioni di euro a titolo di risarcimento. Per tutta risposta, l’ex centrocampista francese aveva intentato una causa contro il club russo che gli aveva negato la possibilità di firmare un nuovo contratto con lo Charleroi.
Una sentenza della FIFA lo condannò al risarcimento da versare ai russi, oltre ad una sanzione da 10,5 milioni per i danni. Il giocatore francese non si è arreso e ha intentato la causa presso la Corte di Giustizia Ue al fine di vedere riconosciuti i propri diritti. E cosi è stato, infatti la sentenza dei giudici comunitari gli ha dato oggi ragione poiché le sanzioni inflitte dalla Fifa violerebbero il principio di libertà di circolazione dei lavoratori. Questa sentenza potrebbe creare un pericoloso precedente che attribuirebbe ai giocatori il diritto di rescindere i propri contratti in qualsiasi momento.
Il comunicato della FIFA
Con un comunicato emesso poco fa, la FIFA ha preso atto della decisione dei giudici comunitari ma ha anche chiarito che “la sentenza mette in discussione solo due paragrafi di due articoli del Regolamento FIFA sullo status e il trasferimento dei giocatori, che il tribunale nazionale è ora invitato a considerare”.