Non solo i petardi fatti scoppiettare qua e là nei pressi dell’albergo dove alloggia la Roma. I tifosi dell’Elfsborg, in queste ore, sono diventati “famosi” per un’altra provocazione che sta facendo il giro della rete. Nel mirino del cuore dei fan gialloneri è finita la famiglia americana dei Friedkin, proprietaria della Roma e a breve anche di quella dell’Everton. Ma qual è il motivo di questa protesta? Ebbene, secondo i supporters svedesi i texani rappresentano, parafrasando un po’ il loro pensiero, il “male del calcio“, votato totalmente al mero business e non più ai sani valori di questo sport.
Il concetto è semplice. Da queste parti vige ancora il concetto del cosiddetto 51%, secondo cui in una società il 50+1 della proprietà – che equivale alla maggioranza – non può appartenere ad una singola persona o ad una azienda nel nome di un azionariato popolare da difendere ad ogni costo. Non a caso, nel lungo comunicato diffuso dai tifosi in queste ore, si parla di “ultimo avamposto” di questa regola. Regola che, ovviamente, non può essere applicata alla Roma dei Friedkin.
I tifosi dell’Elfsborg contro i Friedkin: cosa sta succedendo
Da qui dunque la decisione di organizzare una campagna mediatica per puntualizzare il loro credo. In alcune foto, ad esempio, il nome “Roma“ è stato cancellato dalle locandine che presentano la partita di stasera; per i tifosi, pertanto, oggi alla Boras Arena si giocherà Elfsborg contro Friedkin Group. “Dobbiamo essere consapevoli di rappresentare gran parte della bellezza che ancora rimane nel calcio“, si legge nella nota diramata in queste ore.
Nel testo, ancora, viene rivendicato il percorso fatto attraverso le qualificazioni che hanno permesso al club di raggiungere questo importante traguardo. Senza scendere a patti con le speculazioni che il calcio moderno porta con sé: “Il nostro è un campionato ancora con prezzi di biglietti alla portata”. Quindi un passaggio in vista di stasera. Perché dopo “l’importante gara giocata contro l’AZ (dove gli svedesi hanno perso 3-2, ndr)” è tempo di prepararsi “per la prima sfida in casa contro uno dei principali club europei, la Roma”. Di cui però contestano la proprietà.
De Rossi e Totti con la maglia dell’Elfsborg: le foto fanno il giro del web
Sì perché nel calcio, quello vero, il concetto di multiproprietà (e non solo) per i tifosi non è ammesso. Sui social, a questo proposito, oltre al riferimento al Friedkin Group anziché alla Roma, stanno girando alcuni fotomontaggi che hanno come protagonisti De Rossi e Totti, ovvero le due bandiere giallorosse idealmente in un caso e materialmente nell’altro fatte fuori dagli americani. Il significato? “Loro tiferanno per noi“. Ecco, va bene tutto ma questo proprio no.