La Roma punta su Angelino. Il terzino è ancora nei piani di Juric. L’uomo è stato confermato e voluto da Daniele De Rossi: il suo riscatto rappresenta il primo colpo di mercato dell’era DDR. Durata meno del previsto, ma ugualmente con le idee chiare. Juric segue quella linea. Il tecnico croato, all’interno delle conferenze stampa, non smette di sottolineare quanto il lavoro di De Rossi sia stato importante per la squadra.
L’allenatore subentrato ha trovato una politica chiara, regole ben precise. Il traghettatore, in questo caso Juric, dovrà mettere insieme i pezzi al meglio ma la preparazione è ottimale. Per questo Ivan Juric non tocca in alcun modo quello che De Rossi, prima di lui, ha creato: il tecnico di Ostia puntava molto su Angelino, Ndicka e Svilar.
Restano, quindi, pedine inamovibili di una Roma in divenire. Sarà riproposto il calcio di Juric, ma con tracce abbastanza importanti di De Rossi. Ecco perchè il numero 3 giallorosso viene riconfermato in mezzo al campo: la difesa non si cambia. Almeno per il momento. Hermoso si accomoda in panchina, aspettando di entrare come è successo nelle ultime uscite. Una porzione di partita spetta anche a lui.
Lo spartito iniziale, però, per la Roma sarà un altro: Juric agisce in maniera diplomatica. Non intende alterare troppo dei meccanismi che funzionano. Si è visto con l’Udinese e in parte con l’Athletic Bilbao. La Roma non ha bisogno di rivoluzioni: servono certezze e Juric prova a fornirle rimettendo tutto in ordine. Inserirà qualche idea nuova con il tempo.
Le settimane non mancano, neppure la voglia di far bene. Si proseguirà sulla scia di De Rossi per poi inserire qualche nuovo concetto. Angelino resta in difesa, Hermoso accetta la decisione sapendo che le opportunità per lui non mancheranno. La squadra giallorossa è ricca di pedine, scegliere lo scacchiere migliore è il compito – talvolta ingrato – del tecnico croato.