Non accenna a placarsi l’ira dei tifosi della Roma per l’esonero di Daniele De Rossi avvenuto circa due settimane fa. Una decisione che la maggior parte dei tifosi non ha gradito, entrando in aperto contrasto con l’attuale proprietà della squadra giallorossa.
Dopo le roboanti proteste messe in atto durante i match interni contro Venezia e Atletico Bilbao, la curva sud ha deciso di scendere a più miti consigli utilizzando un metodo di protesta più soft, rimanendo in silenzio per i primi quindici minuti di gara.
Anche durante la gara col Venezia la curva sud ha esposto un grande striscione, ma questa volta il tenore è stato ben diverso. Il messaggio è molto più conciliante ed invita i tifosi a tifare ugualmente la squadra quando è in campo per non creare attrito o far mancare il supporto ai propri beniamini.
Lo striscione reca la seguente scritta: “Fischiare a gara in corso significa fare il male della nostra maglia. Tifiamo la ROMA sosteniamoli in ogni battaglia“. Si tratta dunque di un invito a mettere da parte rancori e ruggini almeno durante la gara, per poi manifestare il dissenso sull’operato della società in altri momenti e in altre sedi.
Una scelta saggia dettata dall’esigenza di non far mancare il proprio supporto in una fase di stagione molto delicata in cui la Roma sta cercando di risalire la china dopo un avvio di campionato molto complicato. Insomma, il bene della Roma deve venire prima di tutto, anche se il malcontento per la cacciata di De Rossi è destinato a continuare ancora.
Nel corso della settimana, in alcune vie che portano all’Olimpico sono comparse delle bandierine esposte in segno di protesta contro l’operato della società. Tante le scritte sui muri con il messaggio “Yankee, go home”, che invita la proprietà a sloggiare. Un segnale del fatto che il malcontento è sempre vivo anche se in questo momento bisogna rimanere uniti per il bene della squadra.