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Il ‘fenomeno’ Saud: “Abdulhamid non si tocca”. Dall’ovazione dell’Olimpico alle liti social tra romanisti e arabi

Il caso del terzino giallorosso rappresenta un vero e proprio crack sui social: criticato, anche con punte di ironia, dai tifosi romanisti, difeso a spada tratta in rete. E domani potrebbe perfino giocare di nuovo

C’è un retroscena della storia di Saud Abdulhamid che vale la pena raccontare. Il giorno del suo arrivo a Fiumicino, chi vi scrive era presente all’aeroporto, era stato preparato un collegamento con l’Arabia. Ma non una ‘diretta’ qualunque. Piuttosto una specie di trasmissione a reti unificate per non perdersi l’arrivo del proprio beniamino in Italia, nel calcio europeo, nel calcio che conta. Del resto il terzino rappresenta il primo caso di un calciatore proveniente dagli Emirati che è riuscito a percorrere il percorso inverso, lasciando cioè gli Sceicchi per approdare nel nostro continente. E non il contrario come siamo stati abituati a vedere in questi anni.

Tuttavia, probabilmente, non avevamo e non abbiamo capito fino in fondo la portata di questo passaggio. Ebbene, dopo il suo esordio giovedì in campo, forse qualcosa in più stiamo riuscendo ad intuire. Saud, nella sua terra, è considerato una star: questa è la verità. Basta vedere la pioggia di commenti arrivata sotto alle foto postate dalla AS Roma per sottolineare il suo esordio l’altro ieri: 1,9 milioni di visualizzazioni su X, più di 1.700 commenti e quasi 30mila mi piace. E se molti di questi erano decisamente ironici, altri no. Tanto da dar vita ad una vera e propria battaglia social tra romanisti e arabi a colpi di smartphone.

Il caso Abdulhamid alla Roma

Saud Abdulhamid alla Roma – (RomaForever.it)

E’ inutile girarci attorno. Il “fenomeno Saud” – inteso come “caso”, chissà se poi un domani lo diventerà anche in campo – sia per i tifosi romanisti che per i fan delle altre squadre ha rappresentato uno spunto per dar sfogo all’ironia. C’è chi sostiene che anche l’ovazione dell’Olimpico nella partita contro l’Athletic Bilbao al momento dell’ingresso in campo sia stata tutt’altro che dedicata al suo valore tecnico. Eppure, in patria, non la pensano così. Tutt’altro. C’è la ferma convinzione che la Roma abbia tra le mani davvero un fenomeno, stavolta sì inteso in senso calcistico. Tanto da scatenare una crociata in sua difesa contro chi provava a scherzarci su.

Un tema che è finito stamani anche su Il Messaggero: “Deve giocare titolare”; “ha vinto più di tutta la Roma messa insieme”; “non capite niente”; “è colpa dei compagni che non lo aiutano“. E potremmo continuare a lungo. Insomma, nessuno tocchi Saud verrebbe da dire. Sicuramente allora, dal punto di vista del marketing, l’operazione imbastita dai Friedkin può ritenersi già un successo; il problema, semmai, si pone sotto il profilo tecnico che però, teoricamente, dovrebbe contare di più. Perché se Abdulhamid rappresenta oggi l’unica alternativa – come ruolo si intende – a Celik (!) forse, forse, qualcosa non torna. E non ce ne vogliano i suoi connazionali.

Luca Mugnaioli
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Luca Mugnaioli