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Zaniolo, 6 anni fa il suo esordio con la Roma: storia di un talento bruciato per “troppo amore”

Nicolò Zaniolo esordiva 6 anni fa in Serie A contro il Frosinone. Da allora tante opportunità ma anche moltissimi rimpianti.

Eusebio Di Francesco, al mercoledì di Champions League, non era abituato e ha cercato di vivere quei momenti con tutta la voglia e la lungimiranza possibile. Se si tratta di vederci lungo, l’ex Roma ha avuto la meglio in più di un’occasione. Tra queste c’è sicuramente l’esordio con la maglia della Roma di Nicolò Zaniolo.

Buttato nella mischia al Bernabeu, il ragazzo – che qualche settimana prima venne chiamato da Roberto Mancini in Nazionale senza aver mai giocato in Serie A – dimostra di avere la stoffa e potersela giocare con i grandi. I giallorossi, in quell’occasione, perdono 3-0 con le reti di Izco, Bale e Diaz Meija. Il Real era guidato da Lopetegui.

Zaniolo, 2190 giorni fa il suo esordio con la Roma

I romanisti, tuttavia, di quella gara ricordano solo un ragazzo biondo che timidamente si fa spazio in mezzo ai campioni dimostrando – al netto della strada da fare – che quello era il suo posto e volendo sarebbe potuto diventare un big del calcio giocato. Di Francesco gli dà fiducia ancora una volta, il 26 settembre del 2018 Zaniolo debutta in Serie A contro il Frosinone.

Il talento di Massa con la maglia giallorossa (RomaForever.it)

Il talento di Massa entra al minuto 67 al posto di un galvanizzato Javier Pastore che, in quella partita fece l’unico lampo degno di nota a Roma: un gol di tacco che lascia il portiere avversario di stucco. Seguirono le reti di Under, El Shaarawy e Kolarov. Perentorio 4-0 che fa respirare i giallorossi. I quali, prima della gara con i canarini, avevano raccolto soltanto 5 punti: una vittoria, due pareggi e due sconfitte.

La nascita del “predestinato”

Eusebio Di Francesco si è guadagnato ugualmente la fiducia di piazza e tifosi. Venne esonerato nel marzo 2019 dopo due sconfitte, rispettivamente contro Lazio e Porto. Proprio contro gli spagnoli, nella gara in casa, Zaniolo segna una doppietta. Il talento di Massa dopo quella gara comincia a essere definito un predestinato.

6 anni fa l’esordio del centrocampista offensivo con la Roma (RomaForever.it)

C’è chi addirittura paventa possa prendere in eredità la maglia numero 10 di Francesco Totti. Restando in tema di romanità, Nicolò Zaniolo ha giocato anche al fianco di De Rossi. Allora capitano della Roma che ha detto: “Zaniolo si merita tutto. È veramente un gran professionista”. Insomma, grazie alla lungimiranza di Di Francesco, la società giallorossa aveva trovato un talento particolarmente decisivo.

Da Di Francesco a Mourinho

Segna in campionato (memorabile uno dei gol contro il Sassuolo) e in coppa. Di Francesco va via, ma il copione (prima con Ranieri e poi con Mourinho) resta lo stesso. Sempre presente e importante. Lo Special One lo fa giocare in maniera continuativa. Quando non veniva fermato dagli infortuni. Decide persino la finale di Conference League a Tirana.

Ultimo atto importante di una favola bellissima. Destinata, purtroppo per il calcio moderno, a sgretolarsi per questioni contrattuali. Dopo quella finale, Zaniolo comincia a pretendere un rinnovo importante dalla Roma. Non arriva. Passano i mesi e il calciatore strappa un accordo con il Milan, manca l’ok della Roma.

La fine di un amore

L’affare salta e il calciatore ingaggia un braccio di ferro con la società, rifiutando addirittura la convocazione di Mourinho per la partita contro lo Spezia. Una rottura insanabile che porta il numero 22 giallorosso a lasciare Roma per andare prima in Turchia e poi in Inghilterra. Il “predestinato”, così lo chiamavano, però non riesce a imporsi né al Galatasaray né all’Aston Villa.

L’ultimo suo segnale degno di nota è stato quel gol a Tirana. L’ultimo sorriso prima degli incubi, guai fisici e personali. Ora cerca riscatto all’Atalanta, ma gli infortuni lo tengono ai box. Zaniolo non molla e si ricorda ancora dei tempi (tutt’altro che remoti) all’ombra del Colosseo. Quando si sentiva davvero amato e importante.

Allattato dalla lupa

L’amore che ricevi, però, se non viene restituito, può ritorcersi contro ogni tipo di progetto futuro. Al termine della complicata e redditizia esperienza alla Roma, Zaniolo non è più stato lo stesso. Sfiancato per “troppo amore”. Almeno preferisce pensarla così, in attesa di tornare in campo. Perchè il numero 22 di Massa non si è ancora arreso. Aspetta un bacio dalla Dea dopo essere stato allattato dalla lupa.

Andrea Desideri
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Andrea Desideri
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