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Guendouzi torna a parlare della lite con Paulo Dybala: “Vi spiego cosa è successo….”

Il centrocampista francese è tornato a parlare della magica atmosfera del derby e dell’episodio del dissidio con Dybala

In una intervista rilasciata ad una rivista francese, il centrocampista della Lazio, Mattéo Elias Kenzo Guendouzi, è tornato a parlare del derby di Roma con particolare riferimento al battibecco avuto con Paulo Dybala, nell’ultima stracittadina disputata tra le due squadre capitoline.

Il battibecco con Dybala

Il centrocampista transalpino classe 1999 ha dichiarato di essersi sentito preso in giro dall’asso argentino dopo aver subito un piccolo colpo: “Questa cosa non mi è piaciuta – ha dichiarato il giocatore biancoceleste – l’ho preso con le mie mani al viso. Non sono cose che vanno fatte, ma lui ne ha approfittato per mostrarmi il suo parastinchi che per lui era sinonimo di vittoria del Mondiale con l’Argentina contro la Francia”.

Il momento della lite tra la Joya e Guendouzi – Foto Ansa – Romaforever.it

Guendouzi ha anche parlato della magica atmosfera che regna nella capitale durante i derby: “E’ un’’atmosfera che raramente ho vissuto e ho cercato di fare del mio meglio giocando gare importanti che non ho mai disputato in Francia e in Inghilterra”.

Ha dichiarato, inoltre, di stare bene alla Lazio dove ha ritrovato due vecchi compagni dei tempi dell’Olympique come Nuno Tavares e Samuel Gigot. “Adesso penso al presente e il presente è la Lazio. È la cosa più importante al momento. L’obiettivo è migliorare, fare qualcosa di importante con la Lazio e vincere un trofeo”.

La stima per Maurizio Sarri

Guendouzi si è anche dichiarato un grande estimatore di Maurizio Sarri, il tecnico che lo ha allenato alla Lazio appena sbarcato nella capitale. Di lui apprezza lo stile di gioco e il fatto di puntare sempre sul possesso palla. Poi l’arrivo di Tudor che il centrocampista francese non ha gradito particolarmente: “Ho fatto molti progressi con Sarri a livello tattico e poi è tornato Igor Tudor. Il suo non è il calcio che amo di più, ma bisogna adattarsi a qualsiasi sistema di gioco. Sono sicuro che è stato un momento non troppo felice”.

Marco Antonio
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