Quando parla Walter Sabatini non è mai banale. Questo glielo dobbiamo riconoscere. Specie quando si tratta della Roma. Ovviamente il “tema del giorno”, anche se ormai è passata già una settimana, è quello dell’esonero di De Rossi. Che la piazza, come dimostra quanto avvenuto in città, non ha dimenticato. “DDR nostro vanto“, recitano i manifesti che sono stati attaccati in queste ore. Di certo non può bastare una partita – quella vinta contro l’Udinese domenica scorsa – per rimarginare la ferita, lo strappo che si è venuto a creare con il cuore del tifo giallorosso. Anche perché non pensiamo che la contestazione resterà o meno legata ai risultati. In ballo sembra esserci ben altro.
Sabatini parla non a caso di “atto ostile consumato verso la comunità“. E chissà cosa vedremo stasera allo Stadio. Ad ogni modo, come vi stiamo raccontando in questi giorni, praticamente chiunque – giornalisti, opinionisti, ex calciatori – ha mostrato solidarietà a De Rossi soprattutto per le modalità con le quali si è consumato l’addio alla Roma. Perché se l’essere costantemente appesi ad un filo è il destino comune degli allenatori a tutto c’è un limite. E quel limite, secondo il popolo giallorosso, i Friedkin lo hanno superato. Dello stesso avviso è Sabatini che ha rilasciato una serie di dichiarazioni contro il club.
Il Dirigente si è innanzitutto concentrato sulla comunicazione della società giallorossa. Un aspetto che anche noi più di una volta abbiamo sollevato. “C’è un modo di parlare sbagliato, con tifosi e persone”. “Questa società – e ci trova d’accordo – “non ha presentato nemmeno il Direttore Sportivo, e quando una società non presenta un Dirigente quel Dirigente non esiste“.
Quindi l’affondo a difesa di De Rossi:
“Il suo licenziamento è stato un atto ostile verso una persona e una comunità, contro un grande rappresentante della tifoseria. Oltre che ad essere un ottimo allenatore. Sono molto deluso, dispiaciuto, scandalizzato. Il suo licenziamento è stato un auto-sabotaggio per la Roma”.
L’ex DS romanista prosegue l’arringa. “A Roma non guardano il calcio, ne sentono parlare”, è la sentenza. E ancora: “Non si sono accorti dei miglioramenti della squadra, come quelli visti nel primo tempo a Genoa“. Poi conclude: “Non mi piace vedere carriere stroncate sulla base di un non ragionamento“. Ricordiamo che, anche recentemente, non è la prima volta che Walter Sabatini si mostra critico nei confronti del club giallorosso.