Dan e Ryan Friedkin all'Olimpico - Romaforever.it
Dopo le dimissioni di Lina Souloukou, si è aperto un vuoto a livello dirigenziale nell’organigramma della Roma. Un “bug” che i Friedkin stanno cercando di colmare ponendosi alla ricerca di una figura autorevole in grado di gestire e svolgere i propri compiti evitando gli errori commessi dai predecessori.
Oltre all’assenza di un ceo occorrerà anche reperire un direttore generale, un direttore tecnico, un direttore commerciale, un responsabile delle risorse umane, un altro dell’area Venue (eventi). Insomma, quella che apparentemente sembra essere una struttura snella a livello di organigramma, in realtà ha assunto la forma di un vero e proprio “emmenthal” per via dei troppi buchi a livello dirigenziale, forse artatamente creati dalla proprietà per accentrare tutto sulle mani di poche persone o forse determinati dalla difficoltà oggettiva di trovare figure realmente capaci di svolgere tali compiti.
Questa fase di transizione, dopo le dimissioni della ceo greca, viene gestita temporaneamente dall’avvocato Vitali, già General Counsel della società, e divenuto il nuovo punto di riferimento a Trigoria. Di fatto Vitali svolge il ruolo di CEO ad interim in attesa che venga scelto un nuovo profilo. Nelle ultime ore è stato sondato il nome di Andrea Chiavelli (l’uomo che governa i conti di De Laurentiis) per il quale è arrivata la ferma opposizione del Napoli.
L’altro profilo di spicco è quello di Andrea D’Agostino, managing director di Coca Cola che ha svolto un ruolo cruciale nel main sponsorship degli Europei di calcio 2024. Al vaglio della società anche altri ex manager di club con esperienze importanti. Una ridda di nomi che appartengono a manager importanti ma poco conosciuti in ambito calcistico. Quella di D’Agostino sembra essere al momento l’ipotesi più realistica, anche se non si escludono inserimenti di possibili outsider.
Andrea D’Agostino, nonostante la sua giovane età, è un manager che vanta una lunga e specchiata carriera. In passato ha curato in prima persona i rapporti tra Coca-Cola e la SSC Napoli. Nell’ambiente calcistico è molto quotato per il suo grande fiuto per gli affari