I Friedkin sono tornati a parlare. E dato che è una delle pochissime volte che lo hanno fatto è necessario analizzare le loro parole “ai raggi X” per cercare di leggere (anche) tra le righe quale sia il loro reale pensiero su tutte le vicende che riguardano la Roma. Anche guardando a ciò che non è stato detto. Il caso più eclatante è sicuramente quello che riguarda l’ex CEO Lina Souloukou, la Dirigente che ha fatto un passo indietro domenica scorsa dopo il caos scoppiato attorno all’esonero di De Rossi. Non è un mistero che proprio a lei sia stata attribuita la paternità della ‘cacciata’ di DDR e che proprio per le pressioni subite nei giorni successivi alla fine abbia maturato la decisione di rassegnare le proprie dimissioni.
Ebbene, è apparso quantomeno strano che di lei, allora, non si sia fatta alcuna menzione nella lettera pubblicata dai Friedkin. Nessun accenno, nessuna spiegazione, nemmeno il classico ringraziamento di rito. E’ vero, la nota stampa della società l’aveva fatto; ma questo è un caso diverso. Dan e Ryan sono “più” della As Roma. E’ evidente, quindi, che tra l’ex AD e la proprietà qualcosa si era rotto, forse proprio a seguito della vicenda De Rossi. Ad ogni modo non è stato solo il mancato riferimento alla Souloukou a far discutere. Anche un altro particolare non è sfuggito.
Ovviamente non stiamo parlando di De Rossi. Il comunicato stampa, nella parte iniziale, è stato dedicato proprio all’ex allenatore giallorosso. E non poteva essere altrimenti. La contestazione di domenica allo stadio – ne abbiamo parlato stamani in questo articolo – ha colto nel segno considerando che le immagini hanno fatto il giro del mondo. Dunque serviva un segnale per tentare il riavvicinamento con la piazza e i Friedkin questo lo hanno capito.
Da qui a raggiungerlo però, a nostro avviso, il passo non sarà breve.“Nutriamo un profondo rispetto per Daniele” – si legge nel comunicato a questo proposito – “Separarsi da lui è stata una decisione difficilissima”, hanno spiegato Dan e Ryan. La mano è poi stata tesa ai tifosi ulteriormente: “A voi tifosi straordinari, siete l’anima della società”. E ancora: “Apprezziamo le vostre opinioni e le ascoltiamo“. Quindi la chiosa: “Vogliamo rendervi orgogliosi, forza Roma“.
Detto della Souloukou (leggi qui chi sarà il nuovo CEO al suo posto) e di De Rossi, c’è un altro tema che non è stato affrontato dai Friedkin. I proprietari del club giallorosso, che da ieri saranno anche al vertice dell’Everton, non hanno infatti menzionato nelle loro parole il nuovo allenatore Ivan Juric. Colui che, tra lo scettiscismo generale, ha preso il posto proprio di DDR. Sebbene, sembrerebbe, non fosse stato individuato quale prima scelta. Arrivato in conferenza stampa di presentazione in solitaria – ma ormai non ci stupiamo più di questo considerando che è una costante di questa gestione americana – nemmeno una parola è stata spesa nei suoi confronti infatti da Dan e Ryan.
Il motivo non è dato saperlo. Tuttavia, nelle loro convinzioni (e speriamo sia così), a parole, la scelta di esonerare De Rossi è stata presa “con la convinzione che sia la strada giusta per puntare ai trofei in questa stagione“. A questo, inevitabilmente, si lega allora il nome del suo successore che i Presidenti, a questo punto, hanno scelto per raggiungere l’obiettivo poc’anzi citato. Dunque, almeno indirettamente, i Friedkin contano di riuscire proprio con l’allenatore croato di proseguire il “progetto strategico pluriennale pensato per riportare la Roma ai vertici del calcio europeo” iniziato quest’anno. Dal canto suo Mister Juric ha una sola strada davanti a sé da percorrere. Quella dei risultati. Per cercare di guadagnarsi sul campo la sua riconferma a giugno.