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Angelino si è preso la Roma: la storia del brutto “anatroccolo” che girovagava per l’Europa, diventato cigno in maglia giallorossa

Anche contro l’Udinese, Angelino ha dimostrato di essere diventato ormai un perno insostituibile della difesa della Roma

La continuità delle prestazioni, l’abnegazione, la rapidità e le giocate confortate anche da due “piedi buoni”, hanno fatto di Angelino, uno dei perni insostituibili della Roma. Eppure l’esterno sinistro era sbarcato nella capitale tra lo scetticismo generale, proprio mentre l’ambiente stava vivendo una fase di assestamento dopo l’esonero di Mourinho che aveva causato un vero e proprio “terremoto”.

La parabola ascendente dell’esterno spagnolo

In poco tempo è riuscito a convincere tutti a suon di prestazioni di alto livello che hanno indotto la società a riscattarlo dal Lipsia pagando la cifra pattuita di 5 milioni di euro. L’esterno della Roma, classe 1997, cresciuto nelle giovanili del Manchester City, era reduce da una esperienza tutt’altro che entusiasmante al Galatasaray prima di approdare sulle sponde del Tevere.

La sua carriera calcistica è stata contrassegnata da un girovagare di squadre alla ricerca di un’esplosione che sembrava sempre sul punto di arrivare. A 27 anni per il calciatore spagnolo si è presentata l’occasione della vita proprio in maglia giallorossa, per dimostrare tutte le proprie qualità. La sua abilità con i piedi e la capacità di saper effettuare cross col contagiri, ha indotto De Rossi a puntare forte su di lui.

Angelino, esterno della Roma – Foto Ansa – Romaforever.it

Nella scorsa stagione, in 14 delle 16 gare di campionato, è stato lui il titolare prescelto da DDR, diventando così titolare fisso in un reparto, quello dei terzini/quinti di centrocampo, in cui la Roma ha faticato a trovare la quadratura del cerchio almeno nella prima parte della scorsa stagione.

Ma Angelino non ha smesso di sorprendere i tifosi giallorossi confermandosi sugli stessi standard di rendimento (e forse anche qualcosa in più) anche in questo avvio di stagione. Non è un caso che, insieme a centrali di difesa Mancini e N’Dicka, l’unico calciatore di movimento della Roma a giocare sempre, sia stato proprio lui.

La prova magistrale contro l’Udinese

Nell’ultima gara disputata contro l’Udinese, Juric lo ha schierato come ‘braccetto’ di sinistra della difesa a tre al fianco dei due titolari fissi e lui ha ripagato la fiducia del tecnico croato come ha sempre dimostrato di fare, e cioè con una prestazione a tutto tondo. Anche domenica scorsa, si è messo in luce per attenzione e sicurezza, mettendo a freno i “bollori” di Thauvin, il giocatore più in forma dell’Udinese che nella notte dell’Olimpico non ha visto palla. La sensazione è che la Roma di Juric non potrà fare a meno del supporto del giocatore spagnolo, il cui talento sembra ormai ormai essere sbocciato definitivamente

Marco Antonio
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