L’arbitro Taylor, noto per il bruttissimo arbitraggio nella finale di Europa League tra Roma e Siviglia, è di nuovo nella bufera: il motivo.
Tutti conoscono ormai l’arbitro Taylor: il fischietto inglese, spesso e volentieri, viene scelto per partite importanti. Nonostante il suo appeal, nel corso della sua carriera ha commesso una serie di errori grossolani che hanno fatto infuriare non soltanto i tifosi delle squadre presenti in campo, ma anche gli appassionati. I tifosi della Roma, ad esempio, lo ricordano bene: il 45enne arbitrò la finale di Europa League tra il Siviglia e la squadra giallorossa, fortemente penalizzata dalle sue decisioni. Anche José Mourinho ha criticato l’arbitro in più di un’occasione, ricordando spesso nelle varie conferenze quel drammatico momento.
Qualche giorno fa, Taylor aveva conquistato le prime pagine dei quotidiani per un record curioso: il classe 1978 ammonì ben 14 giocatori durante la partita tra Chelsea e Bournemouth (record in Premier League, qui per leggere tutto il racconto di quella folle serata). In giornata, il noto direttore di gara è finito nuovamente nella bufera: vediamo insieme cosa è successo.
Nuova bufera sull’arbitro Taylor: il noto arbitro sta vivendo un momento di certo non facile. Dopo il record dei 14 cartellini, il direttore di gara è stato deglassato a quarto uomo: la sua gestione della partita non è piaciuta. Nel frattempo, torna ad aprirsi uno dei casi più drammatici dello scorso europeo di calcio. Durante la sfida tra Spagna e Germania, il britannico ha commesso un grosso errore non assegnando un calcio di rigore netto ai padroni di casa. Al minuto 107, il pallone toccò proprio il braccio largo di Cucurella: era quindi da sanzionare.
L’ammissione è stata subito ripresa dai principali quotidiani d’informazione. “Secondo le ultime linee guida UEFA, il contatto mano-palla che ferma un tiro in porta dovrebbe essere punito più severamente e nella maggior parte dei casi dovrebbe essere assegnato un calcio di rigore, a meno che il braccio del difensore non sia molto vicino al corpo o sopra il corpo. In questo caso, il difensore ferma il tiro in porta con il braccio, che non è molto vicino al corpo, rendendo la figura più grande, quindi si sarebbe dovuto assegnare un calcio di rigore. Per Cucurella non sarebbe stata necessaria alcuna sanzione disciplinare”. Non c’è pace quindi per il 45enne: con la sua esperienza, comunque, riuscirà sicuramente a tornare in campo.