I Friedkin dopo 5 giorni hanno rotto il silenzio e con una nota del club hanno voluto comunicare le ragioni che li hanno spinti a sollevare Daniele De Rossi dall’incarico di allenatore della Roma.
Il comunicato è lungo ma le motivazioni si nascondono, ancora una volta, dietro frasi già spese al momento dell’annuncio dell’esonero. Però non potevano restare ulteriormente in silenzio, soprattutto dopo la contestazione di ieri da parte della Curva Sud.
Inoltre, oggi è arrivata la notizia dell’acquisto, da parte degli americani, dell’Everton e questo ha fatto credere ai tifosi che l’interessamento nei confronti della società giallorossa fosse messo da parte, con la possibilità di vendere il club e quindi non investire più.
I Friedkin, come vi abbiamo già illustrato ampiamente nel nostro articolo precedente, hanno chiarito la centralità del progetto Roma, con l’intenzione di portare la squadra ai massimi livelli del calcio europeo. Hanno ringraziato i tifosi, hanno aggiunto un ‘Forza Roma’ finale ad effetto e hanno rassicurato la tifoseria riguardo la stima che hanno nei confronti di De Rossi:
“Nutriamo un profondo rispetto per Daniele, convinti che avrà una carriera di successo come tecnico, e magari un giorno tornerà alla Roma. Separarsi da lui è stata una decisione difficilissima, ma l’abbiamo presa con la convinzione che sia la strada giusta per puntare ai trofei in questa stagione”.
Ma analizziamo meglio le loro parole…
‘Profondo rispetto’, serviva per difendersi dalle accuse esposte in Curva Sud, quando si faceva presente che cacciare chi a Roma ha fatto la storia, come se fosse uno dei tanti passati di qui, è stato un affronto per questo ambiente.
‘Avrà una carriera di successo’, serve a scrollarsi di dosso qui sensi di colpa se si sono resi responsabili di aver segnato la sua esordiente carriera, portandolo al fallimento ancor prima di dimostrare il suo valore.
‘Magari un giorno tornerà alla Roma’, serve a dare l’illusione ai tifosi che un giorno tutto questo frastuono si placherà e, in fondo, se è finita così la lunga storia d’amore tra Roma e l’ex Capitano giallorosso, non è colpa loro.
‘Decisione difficilissima’, serve a far sembrare che il loro stato d’animo fosse lo stesso dei tifosi della Roma, che li comprendono perché hanno provato lo stesso identico dolore..
“La strada giusta per puntare ai trofei in questa stagione”, serve per dare una giustificazione accettabile ai tifosi sui motivi di tale scelta.
Ora ciò che però la gente si domanda è: ‘Perché De Rossi non era la strada giusta e Juric sì?”.
Sia chiaro, lungi da noi credere che il tecnico croato non possa far bene a Roma, si tratta di un allenatore altrettanto promettente e con delle buone idee di gioco.
Ma resta comunque un allenatore che, seppur con più anni di esperienza come allenatore rispetto al tecnico di Ostia, ha ancora tutto da dimostrare.
Molti dei vostri commenti sulla nostra pagina Facebook sono eloquenti:
“Puntare ai trofei europei con Juric che non ha mai fatto una partita in Europa?”
“Devono spiegarlo perché licenziare DDR sia la strada giusta per vincere, neanche avessero preso Ancelotti!”
Che ne pensate?