L’esonero di De Rossi gli è valso anche una pioggia di critiche da parte dei tifosi. Lorenzo Pellegrini è finito nel mirino delle contestazioni per via del suo rendimento altalenante. I mugugni ad ogni passaggio sbagliato o ad ogni occasione sprecata, si inseguono ormai da tempo all’Olimpico. E i tifosi adesso sembrano non volerli più concedere prove d’appello.
Di fatto il centrocampista sta attraversando da tempo una fase involutiva dal punto di vista del rendimento. E adesso la fascia di capitano sembra pesare sempre di più come un vero e proprio macigno. Eppure il numero 7 della Roma è stato il solo ad avere il coraggio di affrontare i tifosi viso a viso davanti ai cancelli di Trigoria e a prodigarsi insieme a Mancini e Dybala per evitare la cacciata del tecnico di Ostia.
I tre giocatori, infatti, hanno chiesto udienza alla proprietà per indurla a scendere a più miti consigli al fine di evitare che questo “terremoto” finisse per destabilizzare tutto l’ambiente. Ma i Friedkin non hanno voluto sentire ragioni e hanno tirato dritti per la loro strada scegliendo di sfidare la piazza.
In genere, in queste situazioni, è sempre il capitano ad essere il capro espiatorio del comportamento della squadra in campo. In alcuni periodi, il trattamento riservato anche a due miti come Totti e De Rossi non era stato di tenore diverso.
Per la sorte di Pellegrini a Roma non rimangono alternative. O si cambia registro oppure a fine anno sarà divorzio dalla società. E’ molto probabile che Juric possa decidere di rinnovargli la fiducia riservandogli un ruolo da titolare nel suo 3-4-2-1, esattamente alle spalle di Dovbyk. Nel match contro l’Udinese non ci saranno più scusanti per nessuno. Il tecnico croato non farà sconti a chi non si rivelerà all’altezza, senza guardare al nome e alla maglia che indossa. Il tempo della gratitudine sembra essere ormai inesorabilmente tramontato. Da adesso in poi conteranno solo i numeri e la classifica.