Fuori Trigoria la contestazione è già iniziata con sticker, striscioni e murales in favore dell’ormai ex tecnico giallorosso e contro la proprietà dei Friedkin e l’amministrazione di Lina Souloukou per la quale si richiede, a gran voce, l’allontanamento dal ruolo di CEO.
Domani lo Stadio Olimpico non sarà, come di consueto, sold out: il tentativo degli americani di mettere in vendita anche i biglietti del settore ospite è miseramente fallito e gli abbonati della Curva Sud invitano anche gli altri settori ad entrare con 30 minuti di ritardo rispetto al fischio di inizio della gara contro l’Udinese, per dare un segnale contro la società.
I Friedkin sono arrivati a Roma nella giornata di lunedì e dopo un colloquio con De Rossi hanno provveduto a sollevarlo dall’incarico: è bastata una glaciale nota del club. Non un’intervista, una dichiarazione, nè una conferenza straordinaria: silenzio stampa.
Gli americani dopo aver trovato il nuovo traghettatore per questa stagione, grazie al tempestivo supporto del procuratore Beppe Riso, sono subito ripartiti oltreoceano senza nessuna intenzione di assistere al match casalingo della squadra giallorossa, in programma domani.
Si vocifera che i Friedkin abbiano intenzione di vendere la Roma: hanno speso un miliardo in 4 anni e hanno avuto troppi problemi gestionali per proseguire questo cammino.
A quanto pare si è riaccesa la pista Everton: Dan e Ryan starebbero seriamente pensando di investire su un nuovo progetto probabilmente meno complicato di quello che si è poi rivelato l’acquisto della Roma.
Starebbero attendendo un’importante offerta proveniente dall’Arabia Saudita per cedere un club che avrebbe meritato più attenzioni.