Friedkin, arriva il momento della svolta: l’ipotesi cessione è sempre più vicina

La Roma inizia a tremare: la situazione sta diventando sempre più complessa e c’è bisogno di un intervento immediato

Melissa Landolina -
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Dan e Ryan Friedkin
Friedkin (ansa foto)

Dan e Ryan Friedkin iniziano ad avere serie difficoltà a gestire una piazza come quella di  Roma.

Probabilmente, quando hanno scelto di acquistare la Roma, non conoscevano bene l’ambiente e non hanno neanche studiato sufficientemente tutto quello che c’era da sapere su questa squadra.

Essere imprenditori ed essere Presidenti di un club è un’affare molto diverso: non si tratta di meri numeri o di semplice business, serve molto di più per amministrare una squadra, soprattutto se questa ha una cassa di risonanza importante come quella di Roma.

A volte è giusto non ascoltare l’ambiente e andare dritti per la propria strada perché diventerebbe impossibile accontentare sempre i tifosi quando poi bisogna da fare i conti col bilancio.

Altre volte, però, bisogna sapere come muoversi e, si sa, la regola numero 1, non scritta, nella Capitale è quella di non oltraggiare mai bandiere del calibro di Totti e De Rossi: hanno dato troppo alla Roma e qualsiasi affronto venga fatto a loro è come se fosse fatto alle 80 mila persone che ogni domenica pagano il biglietto per andare allo stadio.

Friedkin, quanto hanno perso in 4 anni di gestione

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I Friedkin hanno acquistato il club giallorosso nell’agosto del 2020: un’operazione da 591 milioni di euro e da quel momento fino ad oggi hanno investito nella gestione della società circa 1 miliardo.

Cifre che inizierebbero a far vacillare gli americani, soprattutto ora che si sono resi conto di non riuscire a gestire un’impresa del genere lontani km di distanza.

Già quest’estate si vociferava di una possibile cessione quando erano ad un passo dall’acquisto dell’Everton anche se loro hanno sempre negato questa eventualità, impegnandosi nel progetto stadio a Pietralata.

Ora c’è da capire se il gesto compiuto con l’esonero di De Rossi, che ha rotto la connessione con la città e con la tifoseria, sia stato solamente un grave errore di considerazione che ora porterà a conseguenze irreversibili, probabilmente sottovalutate, o se si tratta del primo passo verso un totale disimpegno nei confronti della Roma.