Partiamo dai dati di fatto. De Rossi, mercoledì mattina, era totalmente ignaro che la Roma, nelle “segrete stanze” di Trigoria, gli stesse preparando il ben servito. Ormai è stato appurato. Ma, attenzione, anche la squadra era all’oscuro di tutto, come del resto, per estensione, l’intero mondo che ruota attorno all’ambiente giallorosso, dalla stampa ai tifosi. La società, c’è chi sostiene nemmeno nel nome dei Friedkin (almeno non direttamente), ha preso la decisione di licenziare De Rossi senza però che nessuno sospettasse nulla, nemmeno lo stesso tecnico che anzi, dopo il confronto avuto con la società, seppur duro come sembrerebbe, era sicuro di avere ancora la fiducia del club. Tanto che aveva iniziato a preparare il campo per l’allenamento.
Dietro le quinte però i vertici societari, per motivi che ancora non sono stati resi noti ma che non possono essere riconducibili ai risultati sportivi (semmai sono stati il pretesto), avevano già deciso di voltare pagina. C’è però un altro importante elemento da analizzare di cui non si è parlato molto. Ovvero: la squadra, dai senatori agli ultimi arrivati, era o no con De Rossi? Su questo stamattina leggiamo retroscena molto importanti.
Mercoledì, in quello che passerà alla storia come il D-day della Roma (mai era successo nella storia del club che un tecnico venisse ‘silurato’ dopo 4 partite e per di più in quel modo), alcuni giocatori hanno provato infatti a far cambiare idea alla società. Chi? Pellegrini e Mancini. Ma con delega, attenzione, di tutta la squadra. Il gruppo era con il Mister. Compatto. Sono stati loro però a farsi carico di parlare con il club, da un lato per chiedere spiegazioni circa quella decisione così improvvisa e dall’altro, come detto, per tentare una mediazione in extremis. Ma a quel punto era troppo tardi.
La Roma aveva già deciso. C’è però di più. Sì perché nel corso del confronto, i due senatori hanno chiesto perché già due giorni prima – evidentemente lo erano venuti a sapere nel frattempo e hanno ricollegato le cose – alcuni giocatori erano stati contattati dalla società per chiedere un ‘parere’ sul rapporto squadra-De Rossi. Tra questi Dybala, Paredes e altri. Ma non loro, da qui la richiesta di altre delucidazioni. La risposta dei calciatori, anche in quel caso, era però stata sempre la stessa: “Siamo col mister“. Il confronto tra Mancini, Pellegrini e il club è stato molto acceso, tant’è che, ricorderete, l’altro ieri i due calciatori sono rimasti a lungo dentro Trigoria. Ciò però non ha cambiato la sostanza dei fatti. La società, a questo punto anche andando contro le indicazioni dei giocatori, aveva deciso di mandare via De Rossi a prescindere. Scioccando tutti. Roma, i giocatori, i tifosi.