La Roma si ama, a prescindere. E dunque allo stadio ci si andrà sempre. Vero, ma stavolta, quantomeno per la partita con l’Udinese, qualcosa sarà diverso. E’ notizia di ieri infatti la volontà della curva sud di manifestare il proprio dissenso lasciando deserto il settore almeno per la prima mezzora. Un segnale chiaro, forte, diretto ad una proprietà che sembra sempre più distante non solo dalla squadra ma anche dal mondo del calcio in generale. A meno che non dimostri il contrario. Ovvero prendendo la parola pubblicamente e spiegando come sia stato possibile iniziare l’anno solare con Mourinho sulla panchina e ritrovarsi a settembre con Juric.
Ambizione? Progetto? Investimenti? Champions? Parole che al momento risuonano prive di contenuto. Perché se è legittimo gestire la propria squadra secondo le idee che si reputano giuste, è altrettanto vero che il calcio non è solo un business. Contano anche le persone, i tifosi, il cuore, l’attaccamento alla maglia. Forse gli americani non sono riusciti a coglierlo. Eppure Roma trasuda di questo. E allora che succede adesso? Non è un mistero che l’ambiente sia in subbuglio e c’è attesa per capire cosa accadrà domenica allo stadio. La contestazione potrà assumere però sfaccettature differenti, augurandoci, ma siamo sicuri di sì, che restino sempre nella sfera civile.
Friedkin, finisce l’era dei sold out all’Olimpico? Il punto
Una delle notizie destinate a fare rumore è il possibile dato che potrebbe riguardare lo stadio Olimpico. Sì perché domenica potrebbe non registrarsi il tutto esaurito che ormai da tempo contraddistingue le uscite casalinghe della squadra. Basti pensare che, al maggio scorso, erano stati registrati ben 57 sold out dal momento della riapertura degli impianti dopo il Covid. Adesso invece c’è la sensazione che qualcosa tra la tifoseria e la proprietà si sia rotto. Vale la pena di ricordare infatti che comunque a giugno la campagna abbonamenti, nonostante le incertezze dovute allo smobilitamento della rosa, era stata straordinaria con il popolo giallorosso che aveva risposto ‘presente’ praticamente a scatola chiusa.
Vero, non sono le contingenze a dettare l’amore viscerale dei tifosi verso la squadra, così come la presenza allo stadio (che i tifosi hanno sempre garantito anche dopo l’addio di Mou), ma stavolta filtra l’idea di fare un qualcosa che possa farsi sentire, che possa mandare un messaggio alla Presidenza. Per fargli capire, immaginiamo, che non si può accettare in silenzio qualunque cosa. Che non si può giocare con i sentimenti di una città intera come se nulla fosse. Che non si può silurare un pezzo di storia come De Rossi in quel modo. In tal senso allora vanno registrate due notizie importanti quando siamo arrivati ormai a poco meno di 48 ore dal fischio di inizio di Roma Udinese.
Biglietti Roma Udinese: cosa sta succedendo
La prima. La decisione della società di aprire alla vendita dei tagliandi di un settore normalmente riservato agli ospiti, quello dei Distinti nord ovest, al momento non sta dando i risultati evidentemente sperati. Fin qui infatti sono stati pochissimi i biglietti staccati (la vendita è iniziata ieri alle 15.00, ndr) e, mentre scriviamo, la zona è praticamente ancora quasi tutta invenduta. Non solo. C’è poi un altro aspetto. In curva sud, come verificato dal sito ufficiale, qualcuno ha deciso di sfruttare l’opzione che consente di rimettere in vendita il tagliando della singola partita.
Al momento, precisiamo, si tratta solo di un’ottantina di biglietti in tutto (quasi tutti in sud laterale e distinti). Che sia un altro modo di protestare, anche se in un modo differente da quanto annunciato ieri dal tifo organizzato? Vedremo. La situazione, ad ogni modo, è in continua evoluzione e non è da escludere che qualcun altro possa aderire a questa iniziativa “alternativa” nei confronti della società. O che, viceversa, il caso rientri con il popolo giallorosso che comunque deciderà di andare allo stadio riempiendolo (o quasi) e contestando poi il club dagli spalti. Sono ore calde in casa Roma. E cresce l’attesa per domenica.