Roma, i tifosi non si rassegnano. Daniele De Rossi per loro era un simbolo. Una figura da cui ripartire, non da allontanare. Magari qualcuno avrebbe preferito altre persone (come Allegri o Pioli) ma ugualmente non condivide la maniera con cui è stata messa da parte una bandiera. Al pari dell’ultimo arrivato. Di qualcuno da sostituire con facilità.
L’ex tecnico giallorosso non appena comunicatogli l’esonero è andato nella sua abitazione romana con la famiglia. Vuole stare solo, con i suoi affetti più cari: “Cerco solo di riposare e staccare un po’”, aveva detto. Distacco che fa male, come avrebbe confessato alle personalità vicine. La moglie e qualche altro amico.
Sarah Felberbaum gli è sempre stata accanto e continuerà a farlo. Non basta, stavolta. Daniele De Rossi deve ritrovarsi, per responsabilità non totalmente sue. Lui ha fatto il massimo. Per qualcuno non era sufficiente. Allora occorre andare oltre. Prima però un ultimo saluto come si conviene ai grandi leader, a quei personaggi che – anche nello sport – hanno fatto la storia.
Allora un gruppo numeroso di supporter si reca sotto casa del tecnico di Ostia e comincia a intonare qualche coro. Quelli più noti, in grado di far emozionare chiunque. Persino i più cinici. Questa è la situazione. De Rossi rimane schivo per un po’, subito dopo si affaccia e saluta i fedelissimi con le lacrime agli occhi. È finito un ciclo ancora prima di cominciare.
Vorrebbe pensare che sia la vita, ma stavolta qualcuno ha dato un indirizzo diverso a un destino che sembrava segnato diversamente. Tempo per riflettere, attualmente, DDR ne ha parecchio. Dovrà pensare – al proprio futuro – anche la Roma che riparte da un tecnico croato. Il quale è una sicurezza, ma solo momentanea. In mezzo a tanti punti interrogativi, una certezza: il messaggio finale di Sarah Felberbaum sui social. “Grazie a tutti”. Malgrado tutto.