Il trambusto attorno alla panchina giallorossa ha fatto passare in secondo piano la notizia che Zalewski, dopo le ‘minacce’ di possibili battaglie legali, è tornato ad allenarsi in gruppo. In effetti, poco prima che scoppiasse la “bomba” De Rossi, a Roma era proprio il caso legato al centrocampista polacco a tenere banco. Escluso per motivi legati al mancato rinnovo del contratto, come ammesso dallo stesso DDR, il calciatore era stato messo dalla società ai margini del progetto-squadra. Decisivo, in tal senso, era stato anche il ripensamento a trasferirsi in Turchia al Galatasaray, dietro-front che, di fatto, aveva fatto saltare una trattativa praticamente già chiusa.
I legali del giocatore però hanno contestato subito la decisione del club definendo ingiusto il trattamento riservato al proprio assistito in quanto non supportato, al loro giudizio, da motivazioni valide (ovvero proprio il ‘no’ al prolungamento del contratto come visto). Sta di fatto che, dopo la famosa PEC trasmessa agli uffici di Trigoria, Zalewski è stato reintegrato in squadra in queste ultime ore. Nel frattempo però in casa giallorossa è scoppiato il finimondo. E il suo caso è passato in secondo piano.
Nuovo giro, altra corsa. Anche per lui. Apprezzato molto da De Rossi, meno dai tifosi quantomeno dalle nostre parti, c’è da capire ora se il calciatore troverà spazio o meno con Juric, insediatosi nel frattempo sulla panchina romanista. Nel 3-4-2-1 che l’ex Torino sembra intenzionato a varare anche a Roma il giovane talento nato a Tivoli potrebbe trovare spazio a destra, giocandosi il posto con Celik. Tanto più ora che Saelemaekers dovrà restare fuori per un bel po’ dal campo. La società, dal canto suo, avrebbe pure da guadagnarci da un suo impiego visto che se non rinnoverà c’è il forte rischio di perderlo a zero a giugno (su di lui c’è già la Fiorentina). L’obiettivo potrebbe essere allora quello di venderlo a gennaio. Zalewski-bis insomma: si parte. Anzi si ricomincia.