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De Rossi esonerato è la prima grande frattura del progetto Friedkin: i rischi di un’altra stagione incerta

Daniele De Rossi via dalla Roma dopo 4 giornate. Un rapporto di tre anni messo in discussione in 24 ore. Gli scenari del futuro

De Rossi esonerato. La Roma sveglia i suoi tifosi in un mercoledì mattina più amaro del solito, dove a prevalere sembra essere la rassegnazione e – in qualche maniera – di resa. L’allenatore della Roma non sarà più DDR e l’aria diventa pesante. Dopo 4 partite e zero vittorie, i proprietari texani della società giallorossa hanno preso un volo per la Capitale.

L’intenzione era quella di parlare, spiegarsi e uscire dalla crisi di risultati insieme al tecnico di Ostia. Poi qualcosa è andato storto. In 24 ore tutto quello che le parti si erano dette è saltato: le promesse fatte, ovvero che c’erano ancora delle partite di margine per poi decidere insieme cosa fare, sono venute meno. Si parla di uno scontro interno fra allenatore e società su alcuni aspetti legati al proseguo del progetto tecnico.

De Rossi esonerato dalla Roma

I punti di rottura restano riservati: il mercato, le prospettive e le possibilità di crescita. Tutte cose che sembravano essere condivise, ma in qualche maniera le garanzie devono esser venute meno. Oltre 100 milioni spesi sul mercato e dover ricominciare da capo, con un’altra persona. Il problema, per i Friedkin, ora è un altro: trattare De Rossi, allenatore esordiente e preso – citando Francesco Totti – per fare il ‘parafulmine’ dopo l’addio di Mourinho, in questa maniera vuol dire inimicarsi la piazza.

De Rossi non è più allenatore della Roma (RomaForever.it)

Oltre 40mila abbonamenti sulla fiducia per un legame che, fino a questa mattina, non era in discussione. Tifosi e società (quasi) sulla stessa lunghezza d’onda. Ora c’è solo rabbia e molti chiedono alla società texana di cambiare aria. Passare la mano. Vendere. Pallotta, dopo l’addio di Totti e De Rossi, ha lasciato per lo stesso motivo e anche perchè il progetto dello stadio era rimasto in sospeso.

Friedkin nella bufera

I Friedkin sul tema stadio sono piuttosto avanti, ma rischiano di operare in un clima ostile. Le decisioni non le prendono i tifosi, ma chi supporta alimenta le casse della società: se vengono meno i tifosi, anche gli sponsor fuggono e la reputation – per usare un termine familiare ai Friedkin – crolla.

DANIELE DE ROSSI AMAREGGIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI/Keypress ) – Romaforever.it

Situazione che il gruppo non può permettersi, ma lo scenario di una “rivolta collettiva” è più che presente. De Rossi esonerato rappresenta la prima grande frattura del progetto Friedkin: la società deve dimostrare di potersi rialzare. Non tanto in termini di risultati, quanto in ambito di approvazione e sintonia con un ambiente stanco e sfiduciato.

I tifosi vogliono il cambio di proprietà

Il calcio non è solo dei tifosi, ma sono quelli che fanno la differenza ed è sempre meglio averli dalla propria parte. Oggi, tra Roma e i Friedkin si è rotto qualcosa, con tutto quello che implica. Ricucire questo strappo sarà difficile, ma non impossibile. Il primo banco di prova ci sarà tra qualche ora, quando verrà annunciato il nome del sostituto di Daniele De Rossi. Gli alibi, per la piazza, sono finiti.

Andrea Desideri
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Andrea Desideri