A poche ore dall’inizio della Champions League, lanciato l’allarme: vicino uno sciopero nel mondo del calcio? La situazione
La nuova stagione calcistica è iniziata da pochissime settimane ma abbiamo già visto tantissime partite: nei principali campionati sono stati disputati più di tre turni e c’è stato spazio anche per la prima pausa delle Nazionale. Da metà settembre, parte anche la stagione delle coppe europee: dal 17 al 19 toccherà alla Champions League, mentre la prima giornata di Europa League si giocherà tra il 25 e il 26 (con la nostra Roma impegnata giovedì 26 alle ore 21:00 con l’Atletico Bilbao, qui per leggere invece i dettagli per la vendita dei biglietti per la sfida contro l’Elfsborg). Forse in pochi lo sanno, ma i format delle coppe europee sono stati stravolti.
Sia in Champions che in Europa League, ci sarà una classifica unica in cui sono presenti tutte le squadre. Garantite otto partite per tutte le qualificate, con ogni squadra che disputerà quattro match in casa e quattro in trasferta. Le prime ventiquattro passeranno il turno, con gli accoppiamenti che verranno stabiliti tramite il seed conquistato. Le eliminate, invece, non verranno retrocesse nelle altre manifestazioni. A poche ore dall’inizio della nuova Champions, uno dei calciatori più rappresentativi del calcio europeo ha lanciato l’allarme. L’appello in conferenza stampa ha già avuto un grosso riscontro mediatico: il simbolo del City ha toccato una tematica molto importante.
“Troppe partite, giocatori vicini allo sciopero”: allarme nel mondo del calcio, annuncio incredibile
Nella giornata di domani, tra le squadre italiane che scenderanno in campo ci sarà anche l’Inter. La squadra campione d’Italia dovrà fare i conti con il Manchester City: i Citizens sono sicuramente una delle favorite per la vittoria finale. Il fortissimo centrocampista Rodri ha parlato in conferenza stampa e ha lanciato un’allarme che interessa tutto il mondo del pallone. Le sue parole hanno già fatto il giro del mondo intero, lasciando gli appassionati senza parole.
“Siamo vicini a uno sciopero. Si gioca troppo, 60 o 70 partite a stagione non sono sostenibili. Tra 40 e 50, uno può giocare al massimo livello. Poi si diminuisce perché non è possibile mantenere il proprio livello fisico”. L’appello dello spagnolo non passerà di certo inosservato: sui social network già in molti stanno affrontando la tematica. Per dare peso alle sue parole, Rodri ha anche fatto l’esempio di Haaland: il norvegese, non avendo preso parte agli Europei di calcio, ha avuto il tempo per recuperare ed è tornato ad essere una bestia in queste prime apparizioni stagionali.