Simone Perrotta compie gli anni, ma la maturità dei campioni l’aveva già quando giocava. Arrivato a Roma dal Chievo Verona fu artefice di una vera e propria rivoluzione insieme alla prima compagine giallorossa targata Spalletti. In quel 4-2-3-1 con Totti punta centrale, lui agiva a centrocampo. Come un metronomo dettava i tempi e aveva l’ultima parola sull’azione.
Insieme c’era un gran centromediano metodista come Daniele De Rossi, una sicurezza come Pizzarro e due supporti del calibro di Mancini e Taddei. Quella Roma fu indimenticabile e nessuno dimentica le prodezze di Simone Perrotta. Anche in gol diverse volte, ma preferiva fare il lavoro sporco. Quello che prevede tanta fisicità e pochi francesismi in mezzo al campo.
Perrotta, la Roma nel cuore e l’impegno sociale
Un piede educato sotto porta e in fase avanzata. Nell’impostazione non era secondo a nessuno. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, inizia la sua seconda carriera. Rimane anche nel calcio, dando una grossa mano nel sociale. Importante la sua impronta nel panorama della Roma Calcio Amputati. Finanzia e supporta il progetto. Calciatori che non hanno un arto e giocano con le stampelle.
Sono allenati esattamente come una squadra di Serie A, tenendo conto di accortezze fondamentali. I risultati sono gratificanti anche grazie al contributo che Simone Perrotta e l’allenatore Maurizio Silvestri hanno dato. La Roma ha anche questa possibilità: evolversi grazie all’impegno comune. Simone Perrotta l’ha capito prima di molti e non si lascia sfuggire l’occasione.
Campione senza tempo
Essere maturi e pronti per lasciare il segno dopo anni importanti da calciatore. Oltre il Mondiale 2006 e i successi con la Roma, Perrotta porta in alto i colori giallorossi in tutte le sue forme. Anche adesso che ha un anno in più.
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