Nei momenti di difficoltà ci sarebbe bisogno di una guida, un trascinatore. La Roma ce l’ha ed è Daniele De Rossi, come lo è sempre stato sin da quando vestiva la maglia giallorossa. Ma se è proprio lui ad avere un momento di annebbiamento, di smarrimento, com’è possibile che nessuno sia in grado di trainare la squadra?
Non lo chiederemmo a chiunque, sappiamo che si tratta di un compito esclusivo ma chi indossa la fascia da capitano non può esimersi dal prendere in mano la squadra e guidarla verso le giuste motivazioni.
Sarà che il popolo giallorosso è abituato da circa 30 anni ad avere un Capitano in grado di mediare tra tifoseria e società, di accendere la luce quando i momenti sono bui con una giocata o con un discorso motivazionale negli spogliatoi.
Lorenzo Pellegrini è chiamato anche a far questo, perché un conto essere un giocatore della Roma, un conto è esserne il capitano: indossare quella fascia è una responsabilità e si deve scegliere di farlo solo se si hanno le motivazioni, il carattere e lo spirito giusto.
Lorenzo si è giustificato chiarendo che questo è il suo carattere però lui la Roma non l’ha mai tradita.
Ma non basta, bisogna spendersi di più, uscire dal campo con la maglia sudata e dare la spinta a chi sta rallentando.
Quella fascia non è un capro espiatorio: è un onere e un onore.