Pellegrini, troppe pressioni o giocatore sopravvalutato? Cosa gli manca per essere un leader

La Roma non decolla e il suo Capitano non è in grado di trascinarla: cosa manca al centrocampista per essere un leader?

Melissa Landolina -
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Pellegrini
Lorenzo Pellegrini (ansa foto)

Nei momenti di difficoltà ci sarebbe bisogno di una guida, un trascinatore. La Roma ce l’ha ed è Daniele De Rossi, come lo è sempre stato sin da quando vestiva la maglia giallorossa. Ma se è proprio lui ad avere un momento di annebbiamento, di smarrimento, com’è possibile che nessuno sia in grado di trainare la squadra?

Non lo chiederemmo a chiunque, sappiamo che si tratta di un compito esclusivo ma chi indossa la fascia da capitano non può esimersi dal prendere in mano la squadra e guidarla verso le giuste motivazioni.

Sarà che il popolo giallorosso è abituato da circa 30 anni ad avere un Capitano in grado di mediare tra tifoseria e società, di accendere la luce quando i momenti sono bui con una giocata o con un discorso motivazionale negli spogliatoi.

La fascia da Capitano è una responsabilità

Francesco Totti e  Daniele De Rossi
Francesco Totti e Daniele De Rossi (ansa foto)

Lorenzo Pellegrini è chiamato anche a far questo, perché un conto essere un giocatore della Roma, un conto è esserne il capitano: indossare quella fascia è una responsabilità e si deve scegliere di farlo solo se si hanno le motivazioni, il carattere e lo spirito giusto.

Lorenzo si è giustificato chiarendo che questo è il suo carattere però lui la Roma non l’ha mai tradita.

Ma non basta, bisogna spendersi di più, uscire dal campo con la maglia sudata e dare la spinta a chi sta rallentando.

Quella fascia non è un capro espiatorio: è un onere e un onore.