L’arrivo a Roma è stato piuttosto sereno, le turbolenze inizieranno adesso. Il volo dei Friedkin verso la Capitale porta con sè tanti interrogativi e qualche perplessità. Se la società conserva, almeno per il momento, fiducia in Daniele De Rossi, comincia a interrogarsi sugli altri pezzi del puzzle: Lina Souloukou e Florent Ghisolfi.
Il secondo rischia più della prima: non il posto, ma la credibilità. I dirigenti giallorossi sono tutti nel mirino, ma Ghisolfi è quello con maggiori interrogativi. La campagna acquisti è stata fatta, ma non è un mistero che De Rossi – in alcune parti del campo – preferiva altri calciatori. Vedasi esterni di difesa: DDR ha chiesto Bellanova e Buongiorno, sono arrivati Saud Abdulhamid e Samuel Dahl.
Questo vuol dire che la comunicazione latita. E qui veniamo anche a Lina Souloukou: il suo ruolo non è in discussione, ma qualche rimostranza per la gestione interna, in special modo rispetto al mercato, c’è. Le cessioni di Bove e Costa, oltre al mancato approdo di Zalewski al Galatasaray, nascondono al loro interno degli errori di comunicazione abbastanza importanti che hanno messo l’allenatore in una posizione difficile davanti alla stampa. Calciatori fuori rosa poi reintegrati e successivamente rimessi alla porta.
Il tecnico deve avere certezze, in particolare a campionato in corso. Deve fronteggiare infortuni e imprevisti, in primis Saelemaekers, non può anche pensare a gestire gli incidenti diplomatici. Quelli devono essere prevenuti e, in casi estremi arginati, da altre figure. DS e CEO. Ecco perchè, se la Roma sul piano mediatico è avanti in tanti aspetti, non può permettersi ulteriori passi falsi. Il “concistoro” dei Friedkin serve proprio a dare una nuova dimensione a tutto questo.
Una vera e propria rivoluzione interna che, per adesso, comincia dalla dialettica. Una tirata d’orecchi al neo DS, con qualche appunto sottolineato in grassetto, alla CEO. In attesa di capire se servirà altro. In ogni caso quello odierno dei Friedkin non sarà l’unico volo per Roma. La proprietà resterà nella Capitale per qualche giorno, ma non è detto che nel prossimo futuro non possa tornare a breve distanza. Dan e Ryan non vogliono lasciare niente al caso.